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TORINO - La Juventus e Claudio Marchisio si sono lasciati dopo 25 anni di matrimonio rescindendo consensualmente il contratto. Il legame resta forte e infinito nel tempo, ma le strade professionali si dividono. Non è stato il classico fulmine a ciel sereno: già prima di ferragosto nei salotti del calciomercato erano filtrati dei primi indizi di una possibile separazione entro la fine del mese sottoforma di valutazioni di offerte straniere. Il Principino, forte di un’ultima stagione vissuta più in panchina che in campo, aveva chiaro che quest’anno con un Emre Can in più il minutaggio per lui sarebbe potuto essere soltanto peggiore. Così, dopo attenti confronti con il padre manager Stefano e con i dirigenti bianconeri, Marchisio ha preso una decisione difficilissima: lasciare con due anni d’anticipo la squadra del cuore. Una scelta sofferta, ma inevitabile: a 32 anni Claudio ha voglia di essere ancora protagonista e alla Juventus non era più possibile.
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LE PRETENDENTI - Più facile un trasferimento in Europa, anche grazie all’incentivo all’esodo che il ragazzo ha ricevuto dalla Juventus (un anno di stipendio, di fatto 5 milioni di euro), dal momento che Marchisio ha sempre detto di non vedersi in serie A con una maglia diversa da quella della Juventus. In teoria - e a termini di regolamento vista la rescissione ufficializzata ieri a mercato aperto - il centrocampista torinese potrebbe accasarsi anche in Italia, dove sicuramente più di un club un tentativo lo farà per fagli cambiare idea. Al momento, però, il Principino pare tentato maggiormente dai campionati esteri. Monaco e Nizza hanno sondato il terreno in tempi non sospetti e per il Marsiglia potrebbe diventare una idea last minute. In Spagna è derby tra Siviglia (che deve sostituire Nzonzi) e Betis. E occhio allo Sporting, dove si è già trasferito in prestito Stefano Sturaro e che presto potrebbe essere allenato da Claudio Ranieri, un grandissimo estimatore di Marchisio dai tempi della Juventus.