Juve, lettera d'addio di Marchisio: «Nel mio Dna solo due colori»

Il centrocampista oggi saluta i compagni alla Continassa. Nella diretta su Instagram non svela il suo futuro: «Devo ancora decidere dove andare»
Juve, lettera d'addio di Marchisio: «Nel mio Dna solo due colori»

TORINO - Claudio Marchisio saluta la Juventus. E lo fa dimostrando ancora una volta il suo spessore umano e l'amore profondo per i colori bianconeri. In una lettera il Principino ha raccontato le emozioni di un addio che gli ha spezzato il cuore. Oggi è stato il giorno dei saluti ai compagni, come ha svelato in una diretta su Instagram: «Bonjour a tutti, sono qua nel mio posto preferito (Monte dei Cappuccini), era un po' che non ci venivo e oggi la giornata è anche stupenda e mi aiuta a vedere Torino in tutta la sua bellezza. Non so ancora dove andrò, vi informerò. Siamo sicuramente agli ultimi giorni qua in questa città e tra un po' sceglierò la mia prossima destinazione. Io e la mia famiglia sceglieremo il posto che per noi sarà la meta migliore e vedremo, tanto vi terrò informati. Tra un po' andrò al campo, andrò a salutare tutti i miei compagni per l'ultima volta e poi deciderò che meta scegliere, sicuramente vi terrò sempre informati. Siete sempre stati importanti, lo sapete. Ci vediamo tra poco alla Continassa, un abbraccio a tutti». Il "bonjour" potrebbe essere un indizio visto che su di lui è forte il pressing del Monaco. Dopo aver salutato i compagni Claudio ha rilasciato una breve dichiarazione a SkySport24: «Grandissime emozioni, ho salutato tutti. Chiellini e Barzagli? Sicuramente con loro c'è un rapporto diverso ma la cosa importante è che la Juve continui sulla sua strada e che vinca». 

 

LA LETTERA COMPLETA - Questo invece il testo completo della lettera d'addio postata in mattinata sui social:

«Ho passato gli ultimi 25 anni della mia vita ad immaginare quello che sarei voluto diventare ed i sogni che avrei voluto realizzare insieme alla Juventus, ma non c'è stato un solo attimo durante il quale ho pensato che avrei dovuto vivere un momento come questo. A prescindere da quello che saranno le prossime tappe della mia vita, professionale e non, sarebbe inutile e scorretto nascondere che il mio cuore e il mio Dna hanno e avranno sempre e solo due colori. Ho indossato per la prima volta la maglia della Juventus all'età di 7 anni e da quel momento non l'ho mai tolta, neanche per un istante. Sono cresciuto con la sua filosofia ed ho cercato prima di assorbirla e poi di esserne ambasciatore, sia sul campo che nella vita di tutti i giorni.

Si dice che alla Juventus : "Vincere non è importante, è l'unica cosa che conta". Dietro questa frase, all'apparenza così semplice  ma così amata da noi tifosi (sì perché anche se continua a sembrarmi impossibile, oggi io sono questo), detto dal Presidente Giampiero Boniperti, si cela il significato più profondo del nostro modo di vivere.

Vincere non è importante, è l'unica cosa che conta.
Quando un bambino con un sogno, un bambino fra tanti. Sai che per quella maglia dovrai essere il migliore. Sempre. 

Vincere non è importante, è l'unica cosa che conta.
Quando cresci, quando il tuo sogno dietro la collina è quasi realtà, ma non ti monti la testa e lavori duro all'ombra dei tuoi idoli di sempre. E dai il meglio di te ogni giorno, per quella maglia, perché qualle strisce una volta cucite addosso sono orgoglio, gioia e responsabilità.

Vincere non è importante, è l'unica cosa che conta.
Quando quegli idoli diventano finalmente i tuoi compagni e devi essere più forte delle gambe che tremano all'idea di entrare in campo in fila indiana, come uno di loro, in mezzo a loro. Del Piero,Nedved, Buffon, Trezeguet, Camoranesi e tutti gli altri. Perché ognuno sa che, per onorare questa maglia, deve fare la propria parte. E questo discorso non vale solo per noi calciatori ma anche per ogni singolo tifoso. La Juventus vince perché è più forte in campo e fuori.

Vincere non è importante, è l'unica cosa che conta.
Quando tieni fede al patto con te stesso di fare tutto il possibile per non deludere mai quei tifosi, i più fedeli, i più sinceri, i migliori che ci possano essere al mondo».

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