Dire che la sua è una vita da film è dire poco. Perché meriterebbe che come minimo venisse girata una pellicola hollywoodiana su di lui e sulla sua incredibile, fantastica, sensazionale, “onirica” storia. La storia di un uomo che ha costruito letteralmente dal nulla (ma con immenso ingegno, straordinario acume e un tocco di spregiudicatezza) un impero planetario, la più grande scuderia calcistica del mondo, una vera Formula 1 del pallone. La Gestifute, società con sede a Oporto di cui è presidente, ha in procura un ventaglio di giocatori spaventosamente forti. A cominciare dal 5 volte Pallone d’Oro e 5 volte vincitore della Champions League: il neo-juventino Cristiano Ronaldo.
UN MILIARDO DI DOLLARI - Parliamo naturalmente di Jorge Mendes, il Tom Cruise del calcio, l’uomo che sa rendere possibile ogni “Misson Impossible” che gli viene affidata. E pensare che tutto cominciò con una piccola videoteca aperta in coppia con un socio (l’amico Antonio Alberto) a Viana do Castelo e un prestito bancario di 1000 “contos” (ovvero 1 milione di “escudos”), il corrispettivo odierno di 5000 euro... A quei tempi, per la cronaca, viaggiava su una Fiat 127 mentre oggi possiede un parco auto secondo solo al suo pupillo Cristiano Ronaldo e allo Sceicco del Brunei in cui si segnalano i modelli più esclusivi di Ferrari, Porsche, Aston Martin, Bentley, Lamborghini, Jaguar e chi più ne ha più ne metta. Il superagente Jorge è l’uomo da un miliardo di dollari di fatturato. Un giro d’affari incredibile e vorticoso. Secondo l’autorevole rivista economica “Forbes” se la gioca con il californiano Scott Boras, procuratore delle “stars” del baseball targato USA. Insomma, “O Rei” Jorge è anche il Re Mida del football...
CAMPIONI STELLARI - Osservate la tabella qui a fianco: è la formazione ideale composta dai suoi migliori assistiti, una compagine imbottita di fuoriclasse che sarebbe assolutamente degna di vincere la prossima Champions League. Con Cristiano Ronaldo superstar e José Mourinho in panchina. E c’è di più, attenzione bene: nelle squadre che hanno conquistato le ultime 15 Champions League, per addirittura 11 volte è sempre stato presente almeno un giocatore gestito da Mendes. Un dato impressionante, un “biglietto da visita” fin troppo eloquente. Insomma, chi vuole trionfare in Europa sa a chi deve rivolgersi...
ALA SINISTRA DA 3ª SERIE - Jorge Paulo Agostinho Mendes, questo il suo nome completo registrato all’anagrafe, è nato a Lisbona nel popolare quartiere Petrogal (dall’omonimo stabilimento), il 7 gennaio 1966 sotto il segno del Capricorno. Suo padre Manuel, scomparso lo scorso autunno, lavorava come portiere proprio nell’azienda petrolifera del “báirro”. Sin da piccolo Jorge ha manifestato grande interesse per lo sport: il calcio “in primis”, ma anche l’atletica, il tennis, il karate. Era una di screta ala sinistra, veloce, buona tecnica. Non un fuoriclasse, però. La sua carriera si è dipanata nelle serie minori. Vianense, Caminha, Lenhense e Neves le sue squadre, mai oltre la terza divisione lusitana.
LA DISCOTECA, IL PORTIERE - Dalla videoteca alla discoteca il passo fu breve: prima il Luzía Mar, sulla spiag- gia di Ofir, nei pressi di Braga, poi l’Alfândega (tradotto in italiano: “Dogana”). Qui cominciò a conoscere e frequentare tanti giovani calciatori. Il primo trasferimento fu quello del portiere Nuno Espírito Santo dal Vitória Guimarães al Deportivo La Coruña, poi l’esplosione del Porto che nel 2003 e nel 2004, con Mourinho in panchina, centrò la Coppa Uefa e 12 mesi dopo la prestigiosa Champions League. E la sua rete di assistiti continuò ad allargarsi a macchia d’olio. Ora è diventato l’uomo mercato di riferimento nonché il braccio operativo di alcuni fra i più prestigiosi club del mondo a cominciare dal Real Madrid e dal Manchester United passando per l’Atlético Madrid, l’AS Monaco, il Valencia e via discorrendo senza ovviamente trascurare le squadre degli sceicchi: Manchester City e Paris SG nonché le portoghesi Benfica, Porto e Braga. È inoltre partner del colosso cinese Fosun che detiene il pacchetto azionario del Wolverhampton Wanderers, non a caso neopromosso in Premier League. Con il suo grande amico ex portiere Nuno, ottimo allenatore, artefice della promozione dal Championship alla massima divisione inglese.
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