Juventus, il salto di Bernardeschi

Grande protagonista al Mestalla. Mostra sempre più personalità. È pronto per diventare uno dei big
Juventus, il salto di Bernardeschi© Juventus FC via Getty Images

VALENCIA - «Gli ho detto di stare tranquillo perché è il più forte del mondo». Le parole che Federico Bernardeschi, fuori dagli spogliatoi del Mestalla, racconta di aver pronunciato a Cristiano Ronaldo mentre lo accompagnava verso la linea laterale, dopo l’ingiusta espulsione subita dal portoghese al 30' di Valencia-Juventus, rivelano molto sullo stato dell’evoluzione del talento di Carrara. Il Bernardeschi che accompagna fuori il calciatore più forte e più famoso del mondo, uno con cinque Champions e cinque Palloni d’Oro in bacheca, e cerca di tranquillizzarlo e rasserenarlo, è un giocatore che sta ormai compiendo il suo passaggio tra i big della rosa bianconera, anche a livello di personalità e di peso nel gruppo. Stiamo assistendo alla maturazione definitiva del giocatore emergente per il quale la Juventus l’anno scorso aveva versato alla Fiorentina 40 milioni più bonus, da alcuni frettolosamente bollati come “troppi”.

ASCESA CONTINUA - «Si cresce - spiega con semplicità il ventiquattrenne bianconero - Credo di aver fatto sempre un percorso lineare, ma a salire: dalla Fiorentina fino a ora. L’anno scorso sono arrivato in una squadra di campioni, che aveva vinto sei scudetti di fila... per un ragazzo non è mai semplice approdare alla Juventus: poi però con il sacrificio e la volontà ti metti a lavorare e fai sì che il mister e la squadra possano arrivare a contare su di te». Un momento che ora è giunto in tutta la sua pienezza e che sul campo stava già arrivando anche nella scorsa stagione, interrotto però sul nascere da quella piccola lesione al crociato del ginocchio sinistro subita nel derby del 18 febbraio, che Bernardeschi aveva indirizzato entrando dalla panchina e servendo ad Alex Sandro l’assist per il gol decisivo. Era la sesta partita di fila in cui firmava una giocata determinante: gol al Cagliari, un assist contro il Chievo, due assist contro il Sassuolo, gol alla Fiorentina in campionato, rigore procurato contro il Tottenham in Champions e poi il citato assist nel derby. Il successivo mese e mezzo di stop aveva condizionato il suo finale di stagione, ma soltanto rimandato la sua esplosione definitiva.

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