LUI E ANCELOTTI - «Io e Ancelotti gestori? Nel calcio si sentono tante cose, ognuno fa l’allenatore a modo suo. Alla fine però restano le vittorie e Ancelotti ha vinto moltissimo, io molto meno. Stamattina guardavo il suo palmares ma dopo un po’ ho smesso... Sarebbe ora che si fermasse. Trasmette serenità e si è visto nella conferenza dopo la sconfitta con la Sampdoria, gestita senza ansie. Veniamo dalla stessa scuola, e a proposito i questo faccio un in bocca al lupo a Berlusconi e Galliani per il Monza. Carlo sa entrare nella testa dei giocatori e questa è la cosa più importante, specialmente nelle grandi squadre. Per vincere servono grandi giocatori: basta metterli al loro posto insieme, ma poi devi far dare loro il massimo a livello emotivo. Nei 100 metri è facile passare da 13 secondi a 10, il diffficile è passare da 10 a 9 e 99, che è quello che serve per vincere».
LA FORMAZIONE - «Fortunatamente le scelte che faccio sono sempre dolorose, perché devo lasciare sempre qualcuno importante in panchina. Bernardeschi che è il più in forma di tutti è stato due partite fuori. Quest’anno durante la settimana sono tutti “nemici” per conquistarsi il posto, chi non pedala ha qualcuno pronto a prenderglielo. Devo pensare anche che martedì abbiamo un’altra partita importante. Dybala, Bernardeschi, Mandzukic e Ronaldo assieme domani o in futuro? La squadra ora sta crescendo fisicamente e mentalmente, è possibile. Domani, come sempre, i cambi saranno fondamentali e purtroppo dobbiamo rinunciare a qualche giocatore. Ma quelli che abbiamo bastano. Intanto per Udine dovrebbero rientrare Khedira e De Sciglio».