...E LA SUA LEADERSHIP
Il portoghese infatti «rappresentava, secondo fonti interne allo spogliatoio, un esempio contagioso di concentrazione. Opinione che - si legge ancora sull'edizione online del giornale spagnolo - contrasta con quella degli ideologi del club secondo cui la sua partenza era vista con favore dal resto di una rosa desiderosa di dimostrare il proprio valore senza CR7. Una rosa che sta dimostrando invece nei suoi elementi più esperti una sorta di appagamento mentale dopo 5 anni di trionfi». 'El Pais' spiega come gli stessi analisti del club si siano accorti di un sopraggiunto «deficit di 'aggressività mentale'» e del fatto che «per il loro carattere Bale, Isco, Benzema e Asensio tendono a giocare in quarta, mentre Cristiano gioca in sesta in maniera naturale. Gli altri quattro sono capaci di grandi cose, ma se devono inserire la quinta o la sesta marcia non riescono a tenerla con continuità. E quando gli avversari si chiudono in difesa invece giocare in sesta è fondamentale per aprirsi dei varchi». A conferma di questo ci sono poi le dichiarazioni recenti dell'ex tecnico dei 'blancos' Zinedine Zidane («Cristiano è un leader che ispira gli altri») e dei nuovi compagni di Ronaldo alla Juventus, a partire da capitan Chiellini che di recente ha spiegato come «la sua presenza sia uno stimolo per tutti».