Marotta e l'addio alla Juve: «Ha deciso la società, scelta dolorosa»

«Mi adeguo a quelle che sono le loro idee e le loro direttive, per amore sia delle persone che dello stesso club»
Marotta e l'addio alla Juve: «Ha deciso la società, scelta dolorosa»© Marco Canoniero/sync

TORINO - "E' una situazione voluta dalla società, non c'è un motivo scatenante. Io mi adeguo a quelle che sono le loro idee e le loro direttive, per amore sia delle persone che della stessa Juve". Giuseppe Marotta torna così sull'addio alla Juventus ai microfoni di 90esimo minuto, su Rai 2. "Andare via? E' un termine forzato - aggiunge - sono un uomo d'azienda e sposo questa linea, certo di avere dato il 100%". Una scelta comunque "dolorosa", perché "in questi anni ho vissuto tante emozioni e sono state tutte belle".

IL FUTURO - «Smentisco che io possa candidarmi alla Figc, perché non è la mia scelta. Il fatto che possa accasarmi in un altro grande club non lo escludo, sono un uomo che ha fatto 40 anni consecutivi in club, è la prima volta che mi fermo in campionato: ho bisogno di ricaricarmi, ma vorrei presentarmi nel 2019/20 al timone di un'altra squadra». 

BEI RICORDI - "Sono contento soprattutto di aver fatto crescere tanti giovani dirigenti, che credo e spero possano essere il futuro della Juventus". E' questa, secondo Beppe Marotta, l'eredità più importante che lascia alla Juventus. "Credo anche di aver accompagnato il presidente Agnelli nella crescita - aggiunge nell'intervista a 90esimo minuto, su Rai 2 -; oggi lui è grato di essere protagonista dello sport nazionale ed internazionale. Queste sono le pagine belle della mia vita indimenticabili". Tra i ricordi più belli di questi anni in bianconero, Marotta cita il primo scudetto con Conte in panchina, "perché eravamo tutti giovani, neofiti. E' stata una emozione fortissima - conclude - perché imprevista. Col lavoro e la dedizione siamo riusciti a colmare il gap con le avversarie".

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