La Juventus del dopo-Marotta: Paratici capo dell’area sportiva e Nedved ancora più operativo

La domanda che tifosi, ma anche addetti ai lavori, si pongono è prevalentemente una: come sarà, ora, l’assetto bianconero?
La Juventus del dopo-Marotta: Paratici capo dell’area sportiva e Nedved ancora più operativo© www.imagephotoagency.it

TORINO - Messo da parte lo stupore per l’annuncio fatto dall’ormai quasi ex amministratore delegato e direttore generale bianconero Beppe Marotta, la domanda che tifosi - ma anche addetti ai lavori - si pongono è prevalentemente una: come sarà, ora, l’assetto bianconero?

SCENARI - Per saperlo in maniera ufficiale occorrerà attendere fino al 25 ottobre, quando si terrà l’assemblea degli azionisti della Juventus chiamata ad approvare il bilancio 2017-2018 e, appunto, a nominare il nuovo Consiglio di amministrazione. Ma già ora è possibile prefigurare gli scenari che si verificheranno. Scenari che del resto sono direttamente legati (e aiutano a capire) le motivazioni alla base della scelta, da parte della proprietà bianconera, di andare ad interrompere i rapporti di lavoro in essere con Marotta, ma anche con l’altro amministratore delegato Aldo Mazzia.

COMPETENZE - Ebbene, il nuovo corso juventino prevede che le competenze più strettamente economiche siano spacchettate tra i membri del Consiglio di amministrazione (non necessariamente si procederà all’individuazione di un nuovo amministratore delegato, sarà sufficiente procedere per deleghe). Quanto alle competenze più strettamente sportive, saranno invece le figure del direttore sportivo Fabio Paratici e del vicepresidente Pavel Nedved ad assumere un ruolo operativo ancora più netto e definito, secondo una tendenza che via via ha iniziato a prendere corpo negli ultimi due anni.

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