Bentancur e Ronaldo show per la 10ª: la Juventus passa a Udine

Decimo successo stagionale di seguito per i bianconeri di Allegri: apre l'uruguaiano, al suo primo gol, chiude CR7, anima e finalizzatore della squadra
Bentancur e Ronaldo show per la 10ª: la Juventus passa a Udine© LAPRESSE
UDINE - Dieci vittorie su dieci, otto su otto in campionato: eppure i numeri, che iniziano ad assumere proporzioni ingombranti, non esprimono tutta la superiorità che si percepisce in questo inizio di stagione della Juventus. Nella loro freddezza le statistiche certificano, ma non rendono l’idea di come la squadra di Allegri decida come e quando vincere le partite, di come le controlli in modo da disarmare qualsiasi ambizione avversaria, di come le alternative a disposizione del tecnico rendano spesso stordente il secondo tempo delle partita, quando l’avversario vede un raggio di sole nell’uscita un fuoriclasse per poi essere raggelato da uno scroscio ghiacciato nel constatare l’ingresso di un altro fenomeno. A Udine è capitato quando Dybala è stato richiamato in panchina, ma è entrato Bernardeschi, fresco e determinato a ritagliarsi i suoi meriti nella vittoria. Al netto del  fatto tecnico, c’è anche lo schiaffo psicologico che scoraggia l’avversario. E’ sempre presto per decretare la fine del campionato, comunque lungo, comunque pericoloso, ma quella sensazione che neppure i numeri riescono a descrivere inizia a serpeggiare spaventosamente anche fra gli avversari. 
AGGRESSIVI - Il primo tempo della Juventus è prorompente: aggredisce l’Udinese muovendo la palla rapidamente e l’intensità, anche fisica, ha un impatto devastante sul pressing organizzato dagli avversari, schierati con un 4-1-4-1 teso a contenere. Gli uomini di Allegri, messi in campo con un 4-3-1-2 che vede un volitivo Dybala fra le linee, sgretola la difesa friulana schiacciandola un metro per volta, senza lasciare respiro al contropiede (si registra solo una corsa di Lasagna che si spegne poco oltre la metà campo juventina). E una botta per volta, il muro cede al 33’ con una meravigliosa azione che parte con una palla difesa con forza da Dybala sulla linea del centrocampo. Il contropiede che innesca l’argentino è fulmineo, Cancelo riceve palla sulla destra e guadagna il fondo per dipingere un cross che Bentancur incorna arrivando da dietro. Non un caso, perché anche se l’uruguaiano quasi ruba palla a Cristiano Ronaldo è comunque l’ennesima volta che uno tra lui e Matuidi si inseriscono in modo pericoloso, secondo uno schema che vede Dybala e Ronaldo allargare o comunque portare via i difensori avversari.
COLPO DEL KO - L’Udinese pare rintronata e accusa il colpo. Così quattro minuti più tardi (37’) la velocità con la quale viene organizzata l’azione dalla Juventus travolge la difesa dell’Udinese: Mandzukic da sinistra vede Ronaldo nell’area avversaria, il pallone arriva su un vassoio e CR7 lo colpisce con micidiale violenza di esterno destro fulminando uno Scuffet che, nonostante tutto, è l’eroe dell’Udinese, riuscendo nel corso della partita a piazzare un paio di parate su Cristiano Ronaldo di cui potrà comunque andare orgoglioso. Nella ripresa la Juventus non cala di intensità, pur prendendosi qua e là delle piccole pause. Le occasioni sono ancora tutte sue, con Ronaldo che conferma il pomeriggio di grazia di Scuffet e Cancelo che colpisce la traversa. L’ingresso di Bernardeschi al posto di Dybala, per altro, rende ancora più efficace la manovra offensiva bianconera, impedendo ai friulani di concentrarsi su altro che non la fase difensiva.
I MIGLIORI - Cancelo è un giocatore strepitoso: sta migliorando in modo concreto in fase difensiva ed è micidiale in quella offensiva. Dybala è in crescita esponenziale, il modo con cui fa partire l’azione del primo gol vale quanto il gol stesso per forza e intelligenza. Cristiano è devastante, ma non è una novità, semplicemente la conferma che non è turbato dalle vicende personali. Pjanic è stato protagonista di un buon numero di tocchi deliziosi. Bentancur è quello del Mondiale, ha 21 anni e - forse la cosa più incredibile - in questa Juventus è un’alternativa. E questo, forse, dice molto sulla rosa.

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