© www.imagephotoagency.it
TORINO - Questione di ritmo. Quello tambureggiante, incapace di conoscere cali di tensione, tenuto finora dalla sua Juventus. E quello smarrito a metà della strofa da Douglas Costa. Brasiliano vero, di quelli a cui – il ritmo – scorre nel sangue. E cui basta poco per ritrovare l'unisono, per tornare a scandire insieme con i compagni la forsennata andatura di una squadra che corre a suon di record. Per questo l'esterno di Sapucaia do Sul ieri si è presentato alla Continassa, solo soletto, nonostante i tre giorni di riposo concessi alla truppa dal sergente Max Allegri. Per lavorare duramente, bruciare le tappe e recuperare dall'infortunio patito nella notte di Valencia. A corredo di una settimana buia per l'ex Bayern Monaco: prima l'espulsione contro il Sassuolo ed i quattro turni di squalifica in campionato, poi il problema fisico rimediato nell'esordio stagionale in Champions League. Problema doppio, per giunta: una distrazione agli adduttori della coscia destra ed un trauma contusivo/distorsivo alla caviglia sinistra. Guai che Douglas Costa non vede l’ora di riporre nel cassetto per tornare a scrivere la storia di questa stagione. Con una maglia da titolare o spaccando le partite a gara in corso, vero marchio di fabbrica di questo primo scorcio, poco importa.