© Juventus FC via Getty Images
TORINO - Nel momento in cui Cristiano Ronaldo si è immerso nel mondo Juventus lo ha fatto con la consapevolezza che sarebbe entrato a far parte di una grandissima azienda. E su questo non ci sono dubbi: tutto ciò che ruota attorno alla galassia bianconera è organizzazione scientifica, pianificazione minuziosa. Ogni cosa è al proprio posto, ogni singolo ingranaggio rende la macchina perfetta. CR7 difficilmente avrebbe immaginato che, a Torino, lo avrebbe accolto una vera e propria famiglia, pronta a stringersi attorno a lui nella buona e nella cattiva sorte. La Juventus sta diventando una seconda madre per il fenomeno portoghese. In fondo, lui già rimase stregato dal calore dello Stadium ad aprile, quando raccolse un'impressionante ondata d'applausi dopo aver confezionato il gol più bello dell'anno (alla faccia della Fifa che lo ha assegnato a Salah) da avversario. E lo stesso calore, con le dovute proporzioni, lo ha ricevuto ieri, nel giorno del suo rientro alla Continassa.
Cristiano Ronaldo è tornato ad allenarsi e le decine di tifosi presenti all'esterno del quartier generale bianconero lo hanno sostenuto. Mettendo la bontà della persona, prima ancora della magnificenza del campione, davanti a tutto. Davanti alle accuse provenienti dagli Stati Uniti, davanti alla macchina del fango generatasi negli ultimi giorni. Mamma Juve si chiude come un riccio, intorno a lui.
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Sono tutti dalla parte di Cristiano Ronaldo: ieri ha avuto modo di riabbracciare Douglas Costa, Mario Mandzukic e Medhi Benatia, mentre la comitiva composta dai quattordici giocatori impegnati con le rispettive nazionali gli ha fatto sentire la vicinanza anche a migliaia di chilometri di distanza. Tutti sottolineano quanto CR7 stia bene. Società compresa, naturalmente.
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