PARATICI E RICCI - "Per quanto riguarda l'area dei servizi continuerà ad avere il compito di fornire gli strumenti dal punto di vista tecnologico e finanziario per il raggiungimento degli obiettivi. Oltre alla normale gestione degli aspetti normali, ci aspettiamo una crescita nell'IT per la crescita dei ricavi e valutare tutte le operazioni della società così da ottimizzare la gestione delle fonti di finanziamento così da ridurre il rischio di tensioni finanziarie. Aumentando così l'efficienza e contenere la crescita dei costi. Per quanto riguarda i ricavi, l'obiettivo è consolidare la Juventus come potenza economica oltre che sportiva. Questo significa crescere nei nostri mercati chiave, sfruttando l'onda di interesse che si è alzata anche e soprattutto grazie ai risultati sportivi. Compito dell'area ricavi sarà superare i limiti di distribuzione della Serie A attraverso i canali digitali per raggiungere mercati non ora raggiungibili senza far mancare il nostro apporto alla Serie A. Cogliere poi l'opportunità di poter essere indossate sempre più maglie in sempre più persone nel mondo. Da ultimo giocare un ruolo nell'industria dell'intrattenimento. La nostra essenza è fatta di gioia. Come dicevo prima si è deciso quindi per affrontare le sfide che ci attendono di cambiare la leadership e sono tutti alla mia sinistra" Area sport Paratici, area Servizi Marco Re, area ricavi, Giorgio Ricci Ricavi superare limiti di distribuzione attuali televisivi, attraverso sviluppo di nuovi canali per avere presenza in nuovi mercati garantendo al tempo stesso un pieno supporto alla lega serie A per far crescere sistema al di fuori del sistema, giocare un ruolo nell’industria di intrattenimento, attraverso Academy eventi in giro per il mondo. Si è deciso di rinnovare leadership e dare più responsabilità a risorse.
ELIMINARE L'ODIO - "Abbiamo visti ricorsi e controricorsi, la B partita a 19 squadre, i verdetti del Tar, abbiamo visto deroghe, un movimento femminile strattonato tra Lega dilettanti e professionisti, lo sport, ma il calcio in particolare come principale sport, deve unire, il calcio non è politica, abbiamo tutti lo stesso obiettivo, far crescere un movimento, rendere un campionato eccitante, vedere le squadre trionfare in Champions e vedere Italia alzare la coppa del Mondo. Abbiamo bisogno di armonia attraverso una visione strategia d’insieme. Sì agli sfottò e alle prese in giro, ma l’odio è un’altra cosa e vedere che nel calcio si sta divulgando questo sentimento è da combattere ed eliminare. Un conto è l’ideologia politica, un altro è la fede sportiva, devono rimanere distinti".