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TORINO - Sembra un gioco, indovinare come cambierà la Juventus: non lo è. Perché i colpi del prossimo mercato, meglio se con vista sull’estate 2019, si apparecchiano ora: si fanno sondaggi, tramite intermediari (per non indispettire i colleghi di altri club) si contattano gli agenti, di persona ci si sposta da uno stadio all’altro per “spiare” sotto mentite spoglie i potenziali obiettivi. Fabio Paratici, in questo (e non solo), è un maestro: per anni ha girato il mondo non da turista in business class, ma da apprezzato direttore sportivo. Ora che Beppe Marotta non c’è più, e continuando a lavorare in stretta collaborazione con Pavel Nedved, ecco che le responsabilità aumentano, così come il piacere di portare a casa un nuovo giocatore. Se fosse un difensore centrale, tanto meglio.
Matthijs De Ligt, classe ’99, resta il preferito. Contano le prospettive, la scadenza contrattuale (2021 con opzione 2022) e altre questioni, ma vale anche il buon rapporto con Mino Raiola con il quale i dirigenti juventini ragionano sul futuro di Paul Pogba. L’italo-olandese, naturalmente, fa i propri interessi e convincere l’Ajax ad accettare meno di 50 milioni sarà estremamente complicato. Del resto, per chi già vanta 17 presenze, due gol e altrettanti assist in quest’avvio di stagione da capitano degli olandesi nonché punto fermo degli Oranje, costare tanto è un’ovvietà. E mentre le grandi d’Europa (dal Barcellona al Manchester United) si attrezzano per quella che sarà tutt’altro che una gita, i bianconeri si mantengono vivi su più piste. Per dire: se l’obiettivo fosse un talento esperto di battaglie nel campionato italiano, la pole spetterebbe di diritto al serbo Nikola Milenkovic, 21 anni, legato alla Fiorentina fino al 2022. I viola sanno bene che a giugno sarà dura trattenerlo. I Red Devils si sono mossi, il Bayern Monaco è nell’ombra, la Juve s’informa.
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