© Juventus FC via Getty Images
TORINO - L'ultima volta che il guerriero aveva riposato, poi erano stati dolori. Per gli altri, naturalmente. Perché Mario Mandzukic, tre giorni dopo aver tirato il fiato contro il Bologna, aveva schiantato niente meno che il Napoli con una doppietta all’Allianz Stadium. E, allora, anche il Cagliari è avvisato. Quel turno infrasettimanale di fine settembre contro i rossoblù, infatti, ha rappresentato una tappa ad oggi unica nel percorso quasi immacolato della Juventus in stagione: la sola volta in cui, per scelta tecnica, il condottiero Massimiliano Allegri ha deciso di non ricorrere ad uno dei suoi guerrieri prediletti. Sono poi seguite le trasferte di Manchester in Champions League e di Empoli, gli ultimi due impegni dei bianconeri in ordine cronologico, ma lì la motivazione dell'assenza del croato andava ricercata altrove. In una caviglia sinistra, in particolare, che proprio alla vigilia del match a Old Trafford aveva patito una fastidiosa distorsione, ora completamente smaltita.
A certificarne la ritrovata salute, la partitella in famiglia di mercoledì alla Continassa contro l'Under 23 di Mauro Zironelli, cui Mandzukic ha preso regolarmente parte nonostante un terreno di gioco reso insidioso dalle abbondante piogge. Ultimo test, brillantemente superato, sulla strada che porta a figurare nella lista dei convocati per la sfida di domani sera al Cagliari. In cui il gigante di Slavonski Brod vuole essere non soltanto presente ma anche e soprattutto protagonista. Con Cristiano Ronaldo intoccabile punto fermo del fronte of fensivo bianconero, Mario nel corso della settimana ha scalato posizioni nella testa di Allegri fino a risultare il più probabile partner d'attacco di CR7. In una sorta di gerarchia che, d'altronde, lo vede in pole position praticamente da inizio della stagione. E anche in maniera sorprendente, per certi versi. Non tanto tattici quanto atletici, dato che il numero 17 bianconero era reduce dall'esaltante cavalcata estiva con la sua Croazia che lo ha portato a soli 90’ dal titolo di campione del mondo in Russia. Ma mentalmente e fisicamente, ormai è chiaro, Mandzukic non è secondo a nessuno. E, in campo, rappresenta per il fuoriclasse lusitano una spalla pressoché perfetta. In un'abbinata in grado, al contempo, di mettere Cristiano Ronaldo nelle condizioni ideali per esprimersi e di esaltare lo stesso attaccante croato.
Leggi l'articolo completo sull'edizione odierna di Tuttosport