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TORINO - Si sono piaciuti fin dal primo giorno, quando faceva un caldo atroce e alla Continassa erano solo un gruppetto. A distanza di quattro mesi Cristiano Ronaldo e Paulo Dybala hanno anche trovato un'intesa tecnica che si migliora di partita in partita diventando sempre più affilata e tremenda per gli avversari. L'impasto, in cui Massimiliano Allegri sta cercando di amalgamare fantasia e anarchia dei suoi talenti, sta prendendo forma intorno alla disponibilità di CR7 a fornire assist invece di segnare gol e di giocare da uomo squadra invece che da istrione, ma anche alla maturazione di Dybala, più consapevole delle responsabilità che gli derivano dalla sua classe e dal suo ruolo. Così, al netto del condimento che Allegri decide di mettere (piccante quello di Douglas, sostanzioso quello di Bernardeschi, classico quello di Cuadrado, robusto quello di Mandzukic), la coppia Ronaldo-Dybala trova intesa ed efficacia nello scambiarsi continuamente di posizione, gettando quindi nella confusione le difese avversarie.
È la nuova Juventus, quella nata a Manchester nella serata dei grandi movimenti sul fronte offensivo. Potendo contare su almeno cinque o sei giocatori di altissimo livello tecnico (perché ci sono anche Pjanic, Cancelo e Alex Sandro), Allegri si diverte un mucchio a farli ruotare senza fornire punti di riferimento e aprendo in modo inesorabile le difese avversarie. E cuore di questo nuovo modo di giocare sono proprio Ronaldo e Dybala, i primi a scambiarsi posizione o a girare ovunque possa servire. Ronaldo, il nuovo Ronaldo, ha un peso specifico micidiale in questo tipo di squadra: tra gol, assist e il palo col Napoli ribadito in gol da Mandzukic, è a 13 giocate decisive in 11 giornate di campionato.