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TORINO - I giochi sono sostanzialmente fatti e, a dar retta alle indiscrezioni, il Pallone d’Oro lo vincerà Luka Modric. Cristiano Ronaldo, tuttavia, non si dà pace e, voti o non voti, vuole dimostra che meriterebbe il sesto trofeo della sua personale collezione. Come? Gol come quello al Manchester United e prestazioni decisive come quelle fornite finora con la nuova maglia della Juventus. Perché se fino alla finale di Champions League vinta a Kiev, CR7 e Modric hanno viaggiato sulla stessa strada che ha portato il Real alla conquista della terza Champions consecutiva (con Ronaldo capocannoniere della competizione con 15 gol, compreso quello in rovesciata allo Stadium che ha incantato il mondo), da giugno in poi i destini si sono divisi. Ebbene, Modric ha indubbiamente disputato un Mondiale eccellente, portando la Crozia alla finale (persa con la Francia), mentre Ronaldo si è fermato agli ottavi contro l’Uruguay (segnando tuttavia una spettacolare tripletta alla Spagna), ma dal 10 luglio in poi è scomparso dagli schermi radar: 15 presenze, zero gol, 1 assist, con il Real che arranca nella Liga e si accontenta del minimo sindacale in Champions. Ronaldo dal 10 luglio in poi ha giocato 14 partite ufficiali, ha segnato 8 gol (compresi tre capolavori con Udinese, Empoli e United), fornito 6 assist e trascinato la Juventus in testa al campionato e al girone di Champions con 13 vittorie, 1 pareggio e 1 sconfitta. Se il premio valorizzasse le prestazioni sui dodici mesi, negli ultimi tre Ronaldo avrebbe ampiamente sorpassato il pur fenomenale Modric.