CALVARIO FINITO - Il gol è stato il punto esclamativo su una prestazione, su e giù per la corsia mancina, decisamente confortante per Massimiliano Allegri. Tra tante discese a tutta fascia e altrettanti traversoni a irrorare l'area di rigore. Il tutto ripetuto incessantemente per 77', fino a quando la mancanza di ritmo partita ha incatramato i ripiegamenti dell'ex Atalanta sulle repentine inversioni di possesso palla. Ordinaria amministrazione, insomma, per chi non compariva nell'undici titolare di una distinta dal 16 maggio 2018, giorno di Verona-Atalanta 0-5. Quindi un serio infortunio al ginocchio destro, sfociato nell'intervento chirurgico per la ricostruzione del crociato anteriore e per la sutura del menisco mediale. Quindi la lunga convalescenza, accarezzando il sogno di tornare a vestire quella maglia della Juventus indossata l'ultima volta il 3 giugno 2012 nei playoff scudetto del campionato Primavera. Quindi la faticosa riabilitazione, il lavoro personalizzato alla Continassa, il rientro in gruppo e le convocazioni contro Empoli e Cagliari.