Pagina 2 | Juventus, Spinazzola è pronto

TORINO - Destra, sinistra e ancora destra. Un dribbling secco alla sfortuna che l'ha perseguitato negli ultimi mesi, una serpentina a lasciare sul posto gli avversari. Vestiti di neroverde, nella fattispecie. Perché domenica mattina, aggregato alla Primavera impegnata in casa del Sassuolo, Leonardo Spinazzola è tornato finalmente a calcare un terreno di gioco in un impegno ufficiale. Celebrando la boccata d'ossigeno dopo la lunga apnea ai box con una rete da cineteca, quella che ha sbloccato il risultato nel successo finale dei bianconeri per 3-1, proprio sgusciando via a tre avversari prima di superare l'estremo difensore in uscita bassa.

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CALVARIO FINITO - Il gol è stato il punto esclamativo su una prestazione, su e giù per la corsia mancina, decisamente confortante per Massimiliano Allegri. Tra tante discese a tutta fascia e altrettanti traversoni a irrorare l'area di rigore. Il tutto ripetuto incessantemente per 77', fino a quando la mancanza di ritmo partita ha incatramato i ripiegamenti dell'ex Atalanta sulle repentine inversioni di possesso palla. Ordinaria amministrazione, insomma, per chi non compariva nell'undici titolare di una distinta dal 16 maggio 2018, giorno di Verona-Atalanta 0-5. Quindi un serio infortunio al ginocchio destro, sfociato nell'intervento chirurgico per la ricostruzione del crociato anteriore e per la sutura del menisco mediale. Quindi la lunga convalescenza, accarezzando il sogno di tornare a vestire quella maglia della Juventus indossata l'ultima volta il 3 giugno 2012 nei playoff scudetto del campionato Primavera. Quindi la faticosa riabilitazione, il lavoro personalizzato alla Continassa, il rientro in gruppo e le convocazioni contro Empoli e Cagliari.

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CALVARIO FINITO - Il gol è stato il punto esclamativo su una prestazione, su e giù per la corsia mancina, decisamente confortante per Massimiliano Allegri. Tra tante discese a tutta fascia e altrettanti traversoni a irrorare l'area di rigore. Il tutto ripetuto incessantemente per 77', fino a quando la mancanza di ritmo partita ha incatramato i ripiegamenti dell'ex Atalanta sulle repentine inversioni di possesso palla. Ordinaria amministrazione, insomma, per chi non compariva nell'undici titolare di una distinta dal 16 maggio 2018, giorno di Verona-Atalanta 0-5. Quindi un serio infortunio al ginocchio destro, sfociato nell'intervento chirurgico per la ricostruzione del crociato anteriore e per la sutura del menisco mediale. Quindi la lunga convalescenza, accarezzando il sogno di tornare a vestire quella maglia della Juventus indossata l'ultima volta il 3 giugno 2012 nei playoff scudetto del campionato Primavera. Quindi la faticosa riabilitazione, il lavoro personalizzato alla Continassa, il rientro in gruppo e le convocazioni contro Empoli e Cagliari.

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