Juventus, Szczesny-Perin: le regole di Allegri, patti rispettati

Ha promesso al polacco la maglia da titolare e all'ex Genoa 10-15 gare, però Mattia rischia l'azzurro
Juventus, Szczesny-Perin: le regole di Allegri, patti rispettati

TORINO - Una presenza su 16 uscite della Juventus: a guardarla da questa prospettiva la prima stagione bianconera di Mattia Perin appare al di sotto delle aspettative, anche se Massimiliano Allegri è rimasto fedele alla promessa estiva, e cioè che il portiere titolare della Juventus sarebbe stato Wojciech Szczesny. Il polacco erede di Gigi Buffon, con cui ha condiviso l’annata 2017-18, finora ha dimostrato di essere una garanzia se soltanto in due gare - in campionato con il Parma e in Champions contro lo United allo Stadium - ha evidenziato qualche incertezza e uscita a vuoto. Ai nastri di partenza i patti sono stati rispettati: il polacco sta davanti all’ex genoano sia perché ha un anno di Juventus sulle spalle, sia perché aveva concordato con il club che con l’addio di Buffon sarebbe stato lui il numero 1.

E allora quando mai giocherà Perin, che finora si è visto soltanto contro il Bologna? Sempre in estate Allegri gli ha garantito un minimo di partite - dalle 10 alle 15 - nell’arco della stagione. Sicuramente Mattia disputerà la Coppa Italia: la Juventus entra in scena dagli ottavi, a metà gennaio, e se arriva in finale (come è successo nelle ultime quattro stagioni) il numero 22 bianconero avrà cinque presenze assicurate. Da qui alla fine dell’anno è possibile poi un’altra staffetta in porta: ci sono nove partite in ballo, Perin potrebbe diventare protagonista contro la Spal o la Sampdoria (per lui un derby) e magari debuttare anche in Champions League nell’ultima sfida della fase a girone, in casa degli svizzeri dello Young Boys. Insomma, le occasioni non mancheranno e la situazione non sembra così drammatica se Allegri rispetterà le sue parole. In più, il tecnico livornese non sembra disprezzare la rivalità dei suoi portieri, accolta con favore anche da Szczesny. «E’ importante avere Mattia in squadra. E’ uno stimolo. E’ di grandissimo livello e la competizione ci aiuta. Anche lui quando giocherà dimostrerà il suo valore».

VARIABILE MANCINI - Viva la competizione, dunque. Anche se Perin avrebbe sì un qualche motivo per storcere un po’ il naso: la sua lunga militanza in panchina lo ha escluso dall’ultima tornata di convocazioni azzurre e cresce il timore di perdere il biglietto per gli Europei 2020.

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