Il Procuratore federale Pecoraro: «Vi dico cosa si può gridare»

«Il punto d'arrivo non deve essere chiudere la curva, ma identificare e sospendere l’abbonamento di chi scandisce cori vergognosi»
Il Procuratore federale Pecoraro: «Vi dico cosa si può gridare»© LAPRESSE

Vi ricordate del signor Pautasso e figlio? I due non poi così fantasiosi abbonati alla curva Sud dello Juventus Stadium? La scorsa settimana avevamo raccontato il legittimo disagio che vivono migliaia di tifosi bianconeri dopo aver pagato a caro prezzo un abbonamento a costante rischio squalifica non certo per colpa loro. E la prima domanda che veniva era: ma chi sono questi inviati della Procura Federale deputati a decidere intensità e gravità dei cori beceri che portano alla chiusura di interi settori? Quale criterio oggettivo adottano oltre all’opinabile sensibilità dei loro timpani? Perché qui il problema rischia di diventare sempre più grave. Scattano squalifiche, arrivano nuove diffide. Andare a godersi la partita in certi settori diventa non solo pericoloso ma a volte impossibile, causa sempre incombenti sanzioni draconiane. La vicenda ha colpito anche il procuratore Federale, Giuseppe Pecoraro, che firma i deferimenti: «Dica ai suoi immaginari Pautasso di stare tranquilli. Ho letto Tuttosport e capisco perfettamente il problema dei tanti che scontano immeritatamente, non solo a Torino, una squalifica per il comportamento incivile di altri».

Diciamo la verità: l’ideale sarebbe trovare il modo perché non paghino tutti per i beceri, tanti o pochi che siano. Il punto d’arrivo deve essere non chiudere la curva ma identificare e sospendere l’abbonamento di chi scandisce slogan vergognosi. Sarà mai possibile? Nel frattempo, almeno, si garantisca la massima oggettività nello stabilire quanta parte delsettore è coinvolta. La sensazione è che non tutti gli stadi siano uguali. «E si sbaglia. Per questo tengo a chiarire un concetto importante: i deferimenti non avvengono in base a sensazioni personali di una persona qualsiasi. In ogni stadio mando sempre almeno tre ispettori, a volte anche quattro, che si piazzano in punti diversi dell’impianto per valutare il comportamento del pubblico. Quindi non si tratta di una valutazione singola, ma globale, di una squadra composta da persone di alto profilo professionale e spesso giuridico».

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