Soldi, feeling e ambizioni: la Juve non teme assalti

Agnelli cerca altri colpi alla CR7, Pogba ha un rapporto forte con l’ambiente e vuole vincere subito

TORINO - Sarebbe un avversario in più e anche temibile, un’Inter che si inserisse nella corsa a Paul Pogba: per la disponibilità economica che Suning dalla prossima estate potrà iniziare a dispiegare con maggiore libertà (nella pagina a fianco potete leggere perché), per l’abilità di Beppe Marotta e per il suo ottimo rapporto con Mino Raiola. Un avversario che però non scalfisce né la fiducia né le possibilità della società bianconera di chiudere l’operazione “Pogback”. Perché Andrea Agnelli e Fabio Paratici hanno mezzi e qualità per far fronte con successo anche a un inserimento nerazzurro, oltre che alle mosse delle altre pretendenti, Barcellona in testa.

CR7 INSEGNA - Per grande che sia la forza economica della famiglia Zhang, il colpo Cristiano Ronaldo, con i 100 milioni pagati al Real Madrid per il cartellino e i 31 a stagione di ingaggio concessi al portoghese, dimostra che la Juventus può competere ai massimi livelli del mercato. E che l’acquisto di CR7 non sia stato un’eccezione Agnelli lo ha detto in modo chiaro: «Il prossimo Ronaldo (inteso come campione di livello mondiale, ndr), lo acquisteremo a 25 anni». Pogba ha tutto per rappresentare un colpo del genere: è uno dei centrocampisti più forti al mondo, ha giusto 25 anni e possiede anche una grandissima forza mediatica, in grado di contribuire ulteriormente all’espansione del marchio Juventus, esplosa con l’arrivo del portoghese. Rispetto all’Inter su Pogba la Juventus avrebbe un netto vantaggio temporale: i contatti con Raiola per il ritorno del francese sono stati avviati da tempo, i rapporti con l’agente sono ottimi e legati anche ad altre trattative. Dal rinnovo di contratto di Moise Kean all’interesse bianconero per Matthijs De Ligt.

FEELING E AMBIZIONE - L’asso nella manica bianconera, una carta che nessuna delle altre società interessate possiede, è il feeling mai spezzato tra il francese, gli ex compagni (con i quali non ha mai smesso di sentirsi) e il pubblico dello Stadium, che nella sfida di Champions gli ha mostrato tutto il suo amore invocando a gran voce il suo ritorno. «Ha risposto “Sì, torno”», aveva raccontato a Tuttosport l’11 novembre il tifoso Eraldo Barale, che dalla prima fila in Tribuna Nord era riuscito a stringere la mano e Pogba, corso sotto gli spalti a ringraziare i suoi vecchi (e futuri?) tifosi.

Né il feeling con i compagni e Allegri, né il coro «Non si vende Pogba» echeggiato per settimane allo Stadium, avevano però impedito che nel 2016 Pogba lasciasse la Juventus per Manchester.

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