Pagina 1 | Juventus, Allegri: «Torna Bernardeschi. Dybala? È un tuttocampista»

Juventus, Allegri: «Torna Bernardeschi. Dybala? È un tuttocampista»© Marco Canoniero

TORINO - Guadagnati due punti inaspettati sul Napoli la scorsa settimana, in un turno sulla carta facile per tutte le prime della classe, Massimiliano Allegri vuol tentare il bis in questo weekend, che vede la Juve a Firenze, il Napoli a Bergamo e l’Inter in casa della Roma. «E’ un turno importante perché le prime tre hanno trasferte difficili e dovremo essere bravi. E’ una partita difficile, contro una squadra ben allenata, con giocatori tecnici, giovani, che in casa non ha ancora perso. Faranno di tutto per batterci, servirà pazienza e dovremo avere personalità, tecnica e lo stesso entusiasmo dei viola, che saranno spinti da tutta la città e da un pubblico meraviglioso». Che l’anno scorso tributò applausi alla Juve accorsa a Firenze nel giorno dei funerali di Astori, un episodio che potrebbe aver tolto qualche veleno dalla rivalità tra bianconeri e viola: «Per quanto riguarda il clima è un problema generale, non solo di Juventus-Fiorentina. E’ questione di educazione sportiva. La rivalità deve essere sana: in Italia bisogna migliorare, giusto tifare per la propria squadra, il resto va vissuto in altro modo. Stiamo crescendo, ma c’è ancora da fare».

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LA FORMAZIONE - Per conquistare tre punti a Firenze, Allegri cambierà qualcosa, ma non troppo, rispetto alla vittoria sul Valencia. Di certo non ci sarà Alex Sandro: «Non ha nulla di grave, ma è molto difficile che recuperi per domani. Al suo posto possono giocare sia De Sciglio, che ha recuperato, sia Cancelo. Cuadrado posso utilizzarlo anche più avanti». Dove potrebbe prendere il posto di Bentancur, probabilmente dirottato al centro al posto di Pjanic: «Bentancur può fare ancora qualche corsa e domani la farà. Vedremo Pjanic e Matuidi e chi ha recuperato da martedì. Miralem non è affaticato, ma ha giocato tanto. Vedremo, per lui e per gli altri, chi ha recuperato meglio da martedì: servono energie fisiche e mentali». Ed energie fresche sono in arrivo: «Bernardeschi è un mese che salta e rimbalza, ora è a disposizione e potrebbe venire in panchina anche Emre Can, che comunque sarà disponibile con l’Inter, poi vediamo Khedira».

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DYBALA DA 10 - In attacco molto probabile la conferma per Ronaldo e Mandzukic, con Dybala sempre più a suo agio alle loro spalle: «Ronaldo non mi ha mai chiesto di riposare, vedremo quando ci saranno partite più ravvicinate. Quando si trova l’alchimia tra giocatori tutto va per il meglio. Martedì i tre davanti hanno fatto bene, soprattutto Dybala. E’ vero che magari segna di meno, ma ci fa uscire da situazioni difficili. Però non significa che quello sia il tridente più affidabile: è che Ronaldo e Mandzukic hanno bisogno di spazio per muoversi, il terzo deve entrare nei varchi che loro liberano. Dybala ho sempre sostenuto che deve fare il “tuttocampista”, perché poi riesce ad arrivare a chiudere l’azione. Con due giocatori davanti come Ronaldo e Mandzukic, ci vuole uno tra loro e i centrocampisti».

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CICLO - La trasferta di Firenze arriva dopo il primo “traguardo volante” tagliato dalla Juve, la qualificazione agli ottavi di Champions, ma Allegri ne vuole subito altri. Fermo restando che ai traguardi veri manca tempo, dicembre sarà un mese ricco di fascino e difficile, con l’incognita delle partite natalizie: «Ci aspetta un bel pezzo di campionato. Ad aprile sarà il più importante, ma ora pensiamo a domani, poi riposeremo e penseremo all’Inter, poi andremo in Svizzera per mantenere il primo posto in Champions perché ora è molto importante. Quanto alle vacanze, non devono essere un’incognita, abbiamo Roma e Atalanta. La cosa strana sarà il Natale in ritiro. Cercheremo di mangiare meno panettoni e pandori, anche perché a Bergamo il 26 farà anche freschino. Prima però pensiamo a Fiorentina, Inter, Torino e derby che è sempre complicato. Ora però la cosa più importante di tutte è Firenze». Dove c’è Pjaca, in prestito e in difficoltà: «Ha subito un brutto infortunio e serve tempo. Ha grandi qualità, non so come sta facendo a Firenze, perché bisogna i giocatori bisogna vederli di persona e dal vivo per valutarli. Sta a lui mettere l’energia giusta per diventare quello che stava diventando».

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SEMPRE DI PIU’ - Ossia un giocatore all’altezza di una Juve che sta dominando in Italia e in Europa ancora di più di quanto dicano i risultati: «Non è che non abbiamo cattiveria, abbiamo il miglior attacco. Non abbiamo mai vinto di goleada, ma la perfezione non esiste e non la voglio. Col Manchester abbiamo preso due gol su punizione, succede nel calcio. Dobbiamo migliorare velocità di passaggio e fase difensiva: ogni giorno ognuno di noi deve chiedere di più a se stesso, perché il mantenimento non esiste. Non abbiamo vinto niente e fino a gennaio, con la Supercoppa, e a maggio non si vince niente. Serve equilibro per arrivare a marzo nelle migliori condizioni fisiche e mentali: e Napoli e Inter con gli scontri diretti possono essere ancora lì. Domani è un turno importante. Poi lo sarà il prossimo. Ne mancano di vittorie per lo scudetto... Ora l’obiettivo è arrivare al 29 diembre in testa e con tanti punti di vantaggio. Poi ci riposiamo».

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TORINO - Guadagnati due punti inaspettati sul Napoli la scorsa settimana, in un turno sulla carta facile per tutte le prime della classe, Massimiliano Allegri vuol tentare il bis in questo weekend, che vede la Juve a Firenze, il Napoli a Bergamo e l’Inter in casa della Roma. «E’ un turno importante perché le prime tre hanno trasferte difficili e dovremo essere bravi. E’ una partita difficile, contro una squadra ben allenata, con giocatori tecnici, giovani, che in casa non ha ancora perso. Faranno di tutto per batterci, servirà pazienza e dovremo avere personalità, tecnica e lo stesso entusiasmo dei viola, che saranno spinti da tutta la città e da un pubblico meraviglioso». Che l’anno scorso tributò applausi alla Juve accorsa a Firenze nel giorno dei funerali di Astori, un episodio che potrebbe aver tolto qualche veleno dalla rivalità tra bianconeri e viola: «Per quanto riguarda il clima è un problema generale, non solo di Juventus-Fiorentina. E’ questione di educazione sportiva. La rivalità deve essere sana: in Italia bisogna migliorare, giusto tifare per la propria squadra, il resto va vissuto in altro modo. Stiamo crescendo, ma c’è ancora da fare».

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