Juventus-Ramsey: ora ci siamo. Ecco i tempi e le cifre

Paratici ci prova a gennaio. L'Arsenal, per il momento, resiste
Juventus-Ramsey: ora ci siamo. Ecco i tempi e le cifre© AFPS

TORINO - Aaron Ramsey non corre, fuori dal campo. La fatica, il sudore, l’impegno è riservato alle battaglie sul prato, come accade da quando a nove anni indossò la maglia del Cardiff City dove si sciroppò tutte le tappe di un’ascesa che grazie ad Arsene Wenger trovò la sua consacrazione. Lontano dalla corrida di Premier e Coppe, il nazionale gallese non mette fretta a nessuno. Del resto, sarebbe ingiusto farlo nei confronti di un club, l’Arsenal, dove si è sentito costantemente a casa. Almeno fino all’estate scorsa, quando Unai Emery - il tecnico delle tre Europa League consecutive messe in fila dal Siviglia - non ha preso le redini del gruppo. Man mano il feeling tra giocatore e allenatore s’è incrinato, fino all’ultima presenza di Ramsey, datata 5 gennaio in FA Cup sul campo del Blackpool: non esattamente un premio alla carriera del calciatore, né un match equiparabile a un Charity Shield qualsiasi. Ecco perché, in chiave mercato, c’è soltanto da attendere il naturale corso degli eventi.

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Quelli che contemplano, a stretto giro, l’arrivo dell’agente David Baldwin in Italia. In realtà quest’ultimo e i dirigenti juventini non hanno molto da discutere, visto che l’intesa per un contratto quadriennale con ingaggio da 6,5 milioni netti più bonus fino a un tetto massimo di 8 non è in pericolo. Però magari il procuratore di Ramsey ha avuto modo di aggiornarsi con l’Arsenal in merito alla possibilità - invero remota - che il suo assistito lasci Londra nell’immediato. I Gunners non hanno mai chiuso la porta a priori, subordinando tale apertura a una richiesta di 20 milioni di sterline (22,3 milioni di euro al cambio corrente): una cifra che allontanerebbe chiunque. Da escludere, almeno per ora, che gli inglesi ammorbidiscano la propria posizione accettando una contropartita tecnica dai campioni d’Italia: a parte i sondaggi per Medhi Benatia, l’intenzione bianconera è confermare tutti a gennaio. Perciò la Juve aspetta, al pari di Ramsey. Mal che vada, il gallese arriverà gratis a giugno.

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TORINO - Aaron Ramsey non corre, fuori dal campo. La fatica, il sudore, l’impegno è riservato alle battaglie sul prato, come accade da quando a nove anni indossò la maglia del Cardiff City dove si sciroppò tutte le tappe di un’ascesa che grazie ad Arsene Wenger trovò la sua consacrazione. Lontano dalla corrida di Premier e Coppe, il nazionale gallese non mette fretta a nessuno. Del resto, sarebbe ingiusto farlo nei confronti di un club, l’Arsenal, dove si è sentito costantemente a casa. Almeno fino all’estate scorsa, quando Unai Emery - il tecnico delle tre Europa League consecutive messe in fila dal Siviglia - non ha preso le redini del gruppo. Man mano il feeling tra giocatore e allenatore s’è incrinato, fino all’ultima presenza di Ramsey, datata 5 gennaio in FA Cup sul campo del Blackpool: non esattamente un premio alla carriera del calciatore, né un match equiparabile a un Charity Shield qualsiasi. Ecco perché, in chiave mercato, c’è soltanto da attendere il naturale corso degli eventi.

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