Pagina 2 | Juventus, Dybala perdonato però con riserva: oggi fascia in dubbio

TORINO - “Dio perdona, Allegri anche”, si potrebbe dire parafrasando il western che nel 1967 lanciò la coppia Bud Spencer-Terence Hill. Aveva perdonato anche Leonardo Bonucci dopo il plateale ammutinamento di Juventus-Palermo del 18 febbraio del 2017, tanto che lo ha riaccolto a braccia aperte in estate, figuriamoci se non avrebbe perdonato la fuga negli spogliatoi di Dybala all’87’ di Juventus-Parma, quando l’ingresso di Emre Can per Bernardeschi aveva reso impossibile l’entrata in campo della Joya.

Allegri perdona, ma non a scatola chiusa e non senza imporre penitenze, se ritiene che servano al “peccatore” di turno e al resto del gruppo. E Bonucci e lo sgabello su cui vide Porto-Juventus di Champions, quattro giorni dopo la citata lite, sono anche in questo caso l’esempio più eclatante.

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SCUSE E PENITENZA - Il perdono Dybala se lo è guadagnato giovedì, come vi abbiamo raccontato e come ha confermato ieri Allegri: «Paulo ha chiesto scusa, come era giusto che facesse da ragazzo intelligente qual è. Soprattutto perché la società gli ha dato la maglia numero 10, che nella Juventus è stata indossata solo da grandissimi campioni, e gli ha dato una responsabilità importante e quando manca Chiellini è il capitano. Dentro un gruppo ci vuole rispetto per i compa gni: io dico sempre di mettersi dalla parte opposta, di valutare i propri atteggiamenti mettendosi nei panni degli altri. Paulo ha avuto un atteggiamento non in linea con le sue responsabilità, ha fatto una cavolata: ma ha capito, si è scusato e sono molto contento».

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Dybala si è pentito, Dybala si è scusato, Dybala è stato perdonato. Anche nel suo caso, però, il perdono non esclude la penitenza. Quella di Bonucci Allegri l’aveva annunciata alla vigilia, stavolta la lascia in sospeso, come la presenza in campo dal primo minuto di Dybala: «Devo decidere se gioca lui o Bernardeschi». Decisione, questa, più tattica che disciplinare: «Se gioca Bernardeschi gioca anche Khedira, con Dybala gioca Bentancur o Emre Can», spiega il tecnico: il motivo è avere comunque un giocatore di grande dinamismo sul centro destra. La penitenza nel caso della Joya riguarda la fascia: «Capitano? Se gioca dovrò decidere...», ripete per due volte il tecnico bianconero. Che puntualizza anche sulla posizione di Dybala: «Gioca nella stessa dell’anno scorso: lui ha sempre iniziato e chiuso l’azione e anche quest’anno è successo, ma ha sbagliato o è stato sfortunato. Poi magari quest’anno azioni di quel tipo ce ne sono meno, ma dipende dal fatto che Ronaldo ha caratteristiche diverse da Higuain».

Dybala in azione con la maglia della Juventus

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FASCIA ITINERANTE - Tornando alla fascia di capitano, una deroga dalla regola che la assegna in base alle partite in bianconero non sarebbe certo una novità. In caso di assenza di Chiellini, indiscusso erede di Buffon, Allegri in più di un’occasione ha scelto senza guardare le presenze.

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SCUSE E PENITENZA - Il perdono Dybala se lo è guadagnato giovedì, come vi abbiamo raccontato e come ha confermato ieri Allegri: «Paulo ha chiesto scusa, come era giusto che facesse da ragazzo intelligente qual è. Soprattutto perché la società gli ha dato la maglia numero 10, che nella Juventus è stata indossata solo da grandissimi campioni, e gli ha dato una responsabilità importante e quando manca Chiellini è il capitano. Dentro un gruppo ci vuole rispetto per i compa gni: io dico sempre di mettersi dalla parte opposta, di valutare i propri atteggiamenti mettendosi nei panni degli altri. Paulo ha avuto un atteggiamento non in linea con le sue responsabilità, ha fatto una cavolata: ma ha capito, si è scusato e sono molto contento».

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