Juventus, Allegri al bivio: il futuro si gioca sulla Champions

La società potrebbe guardarsi intorno in caso di una mancata vittoria, come potrebbe farlo il tecnico se solleverà il trofeo
Juventus, Allegri al bivio: il futuro si gioca sulla Champions© Marco Canoniero

TORINO - Il primo passaggio, quando gli chiedono un giudizio tecnico su Aaron Ramsey, il cui ingaggio è stato ufficializzato lunedì dalla Juventus: «Non lo so, i giocatori vanno allenati per dare giudizi. È un grande, ma avremo tempo per parlare di chi c’è l’anno prossimo tra qualche mese e all’inizio della prossima stagione». Il secondo passaggio quando, poco dopo, dal gallese si passa al tecnico e sulla sua certezza di essere al 100 per cento l’allenatore della Juventus anche nella prossima stagione. La replica di Massimiliano Allegri è logica e spiazzante al tempo stesso: «Di sicuro non c’è niente. Sono contento di essere qui e ho un contratto con la Juve. Poi ho parlato di Ramsey, che l’anno prossimo sarà un giocatore della Juve, ma io sono concentrato sul momento, bisogna portare a casa i trofei. Abbiamo conquistato la Supercoppa, che prima avevamo perso ai rigori e all’ultimo secondo, ora bisogna portare a casa il campionato e poi provare la Champions». Un accenno, ma tanto basta per far drizzare qualche antenna.

Perché di questi tempi in passato si è sempre tornati a parlare della situazione dell’allenatore bianconero. E lui sempre a rimandare ogni chiarimento più avanti, quando i risultati avrebbero dato un senso alle aspirazioni professionali. Era stato così anche la passata stagione, con un moltiplicarsi delle domande da marzo in poi e l’ufficializzazione il 7 giugno del rinnovo fino al 2020, con ritocco sostanzioso dell’ingaggio, una volta chiusa ogni competizione. Una road map che si dovrà replicare in questa stagione perché, alle parole di inizio anno di Fabio Paratici, capo dell’area sportiva («Sono certo che resterà, è il migliore allenatore possibile per la Juventus»), dovranno seguire i fatti. A cominciare da quelli sul campo, come ha sottolineato Allegri. Perché, detto di un campionato in cui il vantaggio abbondante dovrà essere gestito in alcuni passaggi delicati (su tutti la trasferta del 3 marzo a Napoli), la questione dirimente sarà quella Champions League sfiorata nel 2015 e nel 2017. Mancarla di nuovo potrebbe indurre pensieri nella proprietà, centrarla finalmente ne indurrebbe altrettanti in Allegri, che già quest’anno ha detto un gentile “no, grazie” al Real Madrid, orfano di Zinedine Zidane. Un rifiuto detto lasciando una porta aperta, perché nato dalla parola già data ad Andrea Agnelli e da altre situazioni che in quel momento non favorivano un’avventura lontano dall’Italia. E a questa porta aperta potrebbe tornare ad affacciarsi lo stesso Florentino Pérez, che al momento tiene in sella Santiago Solari con poca convinzione, mentre un altro club interessato potrebbe essere il Manchester United, dove la sconfitta in casa con il Psg in Champions ha reso tutt’altro che automatica la permanenza di Ole Gunnar Solskjaer. Una Champions che sarà dirimente per Allegri stesso.

Leggi l'articolo completo su Tuttosport in edicola

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...

Juve, i migliori video