Cristiano Ronaldo cambia la Juve: mentalità europea, basta abbassarsi!

La plateale reazione di Napoli è utile per spingere la squadra verso la rimonta. Allegri nel dopo partita gli ha dato ragione, i compagni sono rimasti impressionati
Cristiano Ronaldo cambia la Juve: mentalità europea, basta abbassarsi!© www.imagephotoagency.it

Non è così mostruosamente strategico da aver programmato la sua uscita di domenica sera, quando si è platealmente rivolto ad Allegri chiedendo uno spirito più offensivo da parte della Juventus. Ma di certo CR7 ha prodotto più di una reazione nella coscienza collettiva della squadra e, forse, anche nei pensieri di Massimiliano Allegri che, peraltro,a fine partita gli ha dato ragione, deprecando la tendenza della Juventus ad abbassarsi, finendo con le linee di difensori e centrocampisti troppo schiacciate e improduttive di palloni giocabili per uno dei tre attaccanti più forti del mondo.

E quindi il grido per il ritorno con l’Atletico Madrid è sintetizzabile con un «all’attacco!» senza l’eccessiva prudenza che ha finito per trasformare la «gestione » di Napoli-Juventus in una sofferta battaglia difensiva per i bianconeri che hanno sostanzialmente rinunciato ad attaccare nella ripresa.

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Ronaldo, quindi, ce l’aveva con Allegri? Diciamo che si è rivolto al tecnico perché prendesse provvedimenti, ma in precedenza, non pizzicato dalle telecamere, si era rivolto molte volte ai suoi compagni perché fossero più intraprendenti nella fase di possesso. Se Ronaldo era arrabbiato lo era con la squadra in generale, non accusava il tecnico di qualcosa in particolare, ma cercava una soluzione a quello che vedeva come un problema.

C’è una spaccattura fra Ronaldo e la squadra? Dicono di no. E oggettivamente non se ne colgono segnali, anche se il buon umore è certamente un’altra cosa. Ma si deve conoscere Ronaldo (che queste situazioni le viveva anche con il Real Madrid), uno che punta sempre e solo alla vittoria anche quando sta giocando la partitella di allenamento e uno che cerca sempre il gol, come forma di realizzazione personale. Ma CR7 è anche un leader e, quindi, cerca di trascinare la squadra verso gli obiettivi di gloria che tutti si sono prefissati.

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Non è così mostruosamente strategico da aver programmato la sua uscita di domenica sera, quando si è platealmente rivolto ad Allegri chiedendo uno spirito più offensivo da parte della Juventus. Ma di certo CR7 ha prodotto più di una reazione nella coscienza collettiva della squadra e, forse, anche nei pensieri di Massimiliano Allegri che, peraltro,a fine partita gli ha dato ragione, deprecando la tendenza della Juventus ad abbassarsi, finendo con le linee di difensori e centrocampisti troppo schiacciate e improduttive di palloni giocabili per uno dei tre attaccanti più forti del mondo.

E quindi il grido per il ritorno con l’Atletico Madrid è sintetizzabile con un «all’attacco!» senza l’eccessiva prudenza che ha finito per trasformare la «gestione » di Napoli-Juventus in una sofferta battaglia difensiva per i bianconeri che hanno sostanzialmente rinunciato ad attaccare nella ripresa.

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