IL CICLO DI MAX - Allegri rivendica il cammino di questi cinque anni: «Quando sono arrivato c'era il timore di non passare la fase a gironi in un torneo in cui l'obiettivo è arrivare agli ottavi perché, da lì in poi, tutti hanno la possibilità di vincere la Champions. E nel calcio non c'è nulla di scontato. Oggi la Juve ha una base solida, che le permetterà ogni anno di giocarsi le sue chance in Champions. Se va male un anno, c'è quello dopo: è fondamentale per un'azienda come la Juve. Sento dire che se usciamo dalla Coppa sarà una stagione fallimentare. E allora le altre squadre? Tutte le vittorie vanno celebrate, perché ogni vittoria è frutto di lavoro e sacrificio». Non ci sono state solo voci sul futuro del tecnico, ma anche quelle sulla squadra raccontata distratta in feste private, dopo la sconfitta di Madrid: «Il gossip ci ha fatto bene, ha dato brio all'ambiente in un momento di tristezza. Io non faccio il guardiano dei giocatori, sono ragazzi responsabili. Così non faremo il ritiro neanche stavolta e ci vediamo domattina. Spero che la gente venga e si diverta, con il Frosinone sembrava di giocare a porte chiuse». Un particolare, questo, che sottolinea come una parte dell'ambiente sia comunque pronta alla critica, nonostante i successi di questi anni: «Sono punti di vista, vedono sempre il bicchiere mezzo vuoto, non posso farci niente. È una filosofia di vita, io mi alzo al mattino e vedo il sole, anche quando non c'è. Altri sono negativi e basta, per questo le cose gli vanno male. A me piacciono le persone positive, quelle che fanno le cose con serietà e leggerezza. Questioni di carattere, quelli sempre negativi mi fanno anche tenerezza».