Juve, Allegri: «Ho cenato con Agnelli. Mai detto di voler andare via»

Il tecnico: «Con il presidente e con la società c'è la totale sintonia, anche per il futuro. Del rinnovo del contratto discuteremo a fine stagione. Ma con lui non c'è mai stata nessuna litigata»
Juve, Allegri: «Ho cenato con Agnelli. Mai detto di voler andare via»© www.imagephotoagency.it

TORINO - La notizia la dà Massimiliano Allegri: «Non mi vedrò con il presidente, mi sono già visto - attacca il tecnico della Juventus alla vigilia del match con l'Udinese -. Siamo andati a cena ieri sera, io e lui, tête-à-tête. Lo facciamo ogni marzo, non per scaramanzia. Abbiamo parlato dei cinque anni e c'è totale sintonia per il futuro. Abbiamo deciso che, come sempre, parleremo del rinnovo a stagione finita: tempo al tempo per tutte le cose». Le voci di questi giorni, dalle idee Zidane o Conte per il futuro fino alle ipotesi di dimissioni o di un cambio in caso di eliminazione dalla Champions, scivolano addosso all'allenatore: «Tutto quello che è stato scritto, tutto quello che si è detto, mi sembrava di stare su Scherzi a parte. Se fosse vero quello che ci hanno attribuito, io e il presidente avremmo bisogno di due dottori seri. Siamo persone mediamente intelligenti, credo. Siamo insieme da cinque anni, abbiamo costruito, insieme con gli altri, qualcosa di importante. Ora siamo a +16 in campionato, abbiamo vinto la Supercoppa, martedì ci giochiamo l'ingresso nei quarti di Champions. Spero che d'ora in poi si parli di quello che abbiamo fatto e, a fine stagione, si celebrino i traguardi raggiunti. Io, comunque, non ho mai detto di voler andare via e lui non ha mai detto di voler mandarmi via. Zidane? Conte? Mi scivolano addosso. Con la società c'è totale sintonia. Sono ipotesi che vengono messe in giro e scritte, mi diverto ancora di più in momenti così. E ieri sera si è mangiato anche discretamente bene».

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IL CICLO DI MAX - Allegri rivendica il cammino di questi cinque anni: «Quando sono arrivato c'era il timore di non passare la fase a gironi in un torneo in cui l'obiettivo è arrivare agli ottavi perché, da lì in poi, tutti hanno la possibilità di vincere la Champions. E nel calcio non c'è nulla di scontato. Oggi la Juve ha una base solida, che le permetterà ogni anno di giocarsi le sue chance in Champions. Se va male un anno, c'è quello dopo: è fondamentale per un'azienda come la Juve. Sento dire che se usciamo dalla Coppa sarà una stagione fallimentare. E allora le altre squadre? Tutte le vittorie vanno celebrate, perché ogni vittoria è frutto di lavoro e sacrificio». Non ci sono state solo voci sul futuro del tecnico, ma anche quelle sulla squadra raccontata distratta in feste private, dopo la sconfitta di Madrid: «Il gossip ci ha fatto bene, ha dato brio all'ambiente in un momento di tristezza. Io non faccio il guardiano dei giocatori, sono ragazzi responsabili. Così non faremo il ritiro neanche stavolta e ci vediamo domattina. Spero che la gente venga e si diverta, con il Frosinone sembrava di giocare a porte chiuse». Un particolare, questo, che sottolinea come una parte dell'ambiente sia comunque pronta alla critica, nonostante i successi di questi anni: «Sono punti di vista, vedono sempre il bicchiere mezzo vuoto, non posso farci niente. È una filosofia di vita, io mi alzo al mattino e vedo il sole, anche quando non c'è. Altri sono negativi e basta, per questo le cose gli vanno male. A me piacciono le persone positive, quelle che fanno le cose con serietà e leggerezza. Questioni di carattere, quelli sempre negativi mi fanno anche tenerezza».

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LA FORMAZIONE - Dai massimi sistemi all'Udinese. Chiellini e Bonucci sono a disposizione ma non giocheranno, così Cristiano Ronaldo, in prospettiva Atletico Madrid. Domattina verifiche nell'ultimo allenamento per Dybala (la botta presa a Madrid sta rientrando) e Mandzukic (il ginocchio migliora), Douglas sta recuperando, dovrebbe essere disponibile martedì. Squadra da rivoluzionare, per queste scelte e per le squalifiche di Pjanic e Cancelo, con dubbio tra difesa a tre o quattro, visto il rientro di Barzagli («È fresco come una rosa, i vecchi cavalli corrono bene quando tornano, non hanno bisogno di corse di rientro»). Davanti tocca a Kean («Al 99%», chiosa Allegri).

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TORINO - La notizia la dà Massimiliano Allegri: «Non mi vedrò con il presidente, mi sono già visto - attacca il tecnico della Juventus alla vigilia del match con l'Udinese -. Siamo andati a cena ieri sera, io e lui, tête-à-tête. Lo facciamo ogni marzo, non per scaramanzia. Abbiamo parlato dei cinque anni e c'è totale sintonia per il futuro. Abbiamo deciso che, come sempre, parleremo del rinnovo a stagione finita: tempo al tempo per tutte le cose». Le voci di questi giorni, dalle idee Zidane o Conte per il futuro fino alle ipotesi di dimissioni o di un cambio in caso di eliminazione dalla Champions, scivolano addosso all'allenatore: «Tutto quello che è stato scritto, tutto quello che si è detto, mi sembrava di stare su Scherzi a parte. Se fosse vero quello che ci hanno attribuito, io e il presidente avremmo bisogno di due dottori seri. Siamo persone mediamente intelligenti, credo. Siamo insieme da cinque anni, abbiamo costruito, insieme con gli altri, qualcosa di importante. Ora siamo a +16 in campionato, abbiamo vinto la Supercoppa, martedì ci giochiamo l'ingresso nei quarti di Champions. Spero che d'ora in poi si parli di quello che abbiamo fatto e, a fine stagione, si celebrino i traguardi raggiunti. Io, comunque, non ho mai detto di voler andare via e lui non ha mai detto di voler mandarmi via. Zidane? Conte? Mi scivolano addosso. Con la società c'è totale sintonia. Sono ipotesi che vengono messe in giro e scritte, mi diverto ancora di più in momenti così. E ieri sera si è mangiato anche discretamente bene».

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