Angelo Peruzzi, uno dei più grandi portieri della storia del calcio italiano, oggi dirigente della Lazio. Vorrei cominciare da una curiosità personale: ma è vero, come si è detto e letto, che da ragazzo ti sei allenato… andando a pescare senza amo e filo, solo con le mani? «Metà verità e metà leggenda».
Qual è la mezza verità?
«Che sì, è verissimo, come altri ragazzi del mio paese, mi piaceva andare ad acciuffare i pesci nei ruscelli, affondando direttamente le mani nell’acqua. Una discreta prova di abilità».
E la leggenda?
«La leggenda è che tutto questo sia servito per imparare a parare. Non scherziamo. Il calcio è un’altra cosa».
E allora veniamo a oggi. Com’è la vita dopo un 3-0 nel derby?
«Si sta molto meglio, siamo contenti. Eravamo stati eliminati dall’Europa League, avevamo parecchi infortunati. Insomma, vivevamo un momento non troppo felice. Il derby ci ha restituito una bella carica, dopo il pareggio in Coppa Italia col Milan. Ma non dobbiamo pensare che la stagione sia finita col derby. Questo sì sarebbe un errore».
Hai incontrato Totti negli spogliatoi?
«No, non ci siamo visti. Pensavo di salutarlo a fine partita, ma era impegnatissimo in una riunione».
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