Napoli a -15, pochi rischi per la Juve: quando può arrivare lo scudetto

Bonucci: «E’ stato un incidente di percorso in una grande stagione, anche se non è mai piacevole perdere»
12 trofei© Massimiliano Vitez/Ag. Aldo Liverani

GENOVA - La prima battuta d'arresto della Juventus in campionato ha avuto l'effetto di una bevanda energetica sul Napoli: la squadra di Carlo Ancelotti ha battuto l'Udinese, accorciando in classifica. Il divario resta amplissimo, molto complicato azzerare 15 punti di distanza in dieci giornate (e ne servirebbero 16, visto lo svantaggio degli azzurri negli scontri diretti in caso di arrivo a pari punti), ma i numeri non chiudono la porta all'ipotesi di un rientro. Massimiliano Allegri ha stilato la tabella di marcia: per lui con cinque vittorie è scudetto. E se le due rivali mantenessero lo stesso passo nelle prossime partite, per la Juventus significherebbe festeggiare l'ottavo titolo consecutivo a cinque giornate dalla fine, ovvero in casa contro la Fiorentina alla vigilia di Pasqua.

Il Calendario della Juventus e del Napoli a confornto

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Una sconfitta pressoché indolore, ma comunque una sconfitta quella di Marassi. Un passaggio che la Juventus non conosceva da quasi unanno, dallo 0-1 incassato il 22 aprile all'Allianz Stadium contro il Napoli.

I bianconeri pensano a metabolizzarlo subito, come LeonardoBonucci: «Non è mai piacevole perdere, ma sapevamo che sarebbe stato difficile dal punto di vista mentale e fisico. Abbiamo usato tutte le forze a nostra disposizione contro l'Atletico. Il match con il Genoa non cambia quello che stiamo facendo: è un incidente di percorso, all'interno di una grande stagione». Però ieri la Juventus è stata passiva: sterile possesso palla e squadra che si è aperta come il Mar Rosso di fronte a Mosè quando il Genoa partiva in velocità, aggredendo gli spazi. Nel primo tempo Perin è stato eccellente nel riflesso su Sanabria, con palla mandata in angolo su conclusione a botta sicura da distanza ravvicinata (e dopo una chiusura provvidenziale di Rugani su Kouame lanciato in area). Una parata con tanto di bis poco dopo su Romero, sempre da pochi passi, introduzione al rigore prima concesso da DiBello per opinabile fallo di mani di Cancelo (colpito da vicino da un pallone cui dava la schiena) e trasformato in fallo pro Juve dopo consultazione al Var: mani precedente di Kouame.

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Var che Di Bello non ha consultato in occasione di due contatti in area ai danni di Mandzukic, affondato nel primo tempo da Lerager e steso da Romero nella ripresa con una spintaevidente. Episodi su cui i bianconeri possono recriminare, ma senza cercare alibi, visto che nemmeno i continui cambi di sistema di gioco hanno potuto porre rimedio. E che si sia trattato di una questione di atteggiamento, lo si può capire analizzando il modo in cui è nato l’uno-due del Genoa. La prima ripartenza è stata avviata all’altezza della metà campo da un retropassaggio di Mandzukic, che ha colto i centrocampisti fuori posizione: bravo Pandev ad appoggiare su Sturaro (due cambi appena effettuati da Prandelli) e ancora più bravo l’ex juventino a indovinare un tiro a giro dal limite. La seconda è addirittura partita dalla trequarti genoana, dopo appoggio in tutta sufficienza di Dybala. Complicato il rientro per i bianconeri, fulminati sull’asse Kouame-Pandev, con tiro del macedone sul palo più lontano. La Juve? Tutta nel gol del possibile 1-0 tolto a Dybala nella ripresa: fatale un fuorigioco di Emre Can visto al Var. Sarà stato anche un incidente di percorso, ma si è fatto poco per prevenirlo.

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GENOVA - La prima battuta d'arresto della Juventus in campionato ha avuto l'effetto di una bevanda energetica sul Napoli: la squadra di Carlo Ancelotti ha battuto l'Udinese, accorciando in classifica. Il divario resta amplissimo, molto complicato azzerare 15 punti di distanza in dieci giornate (e ne servirebbero 16, visto lo svantaggio degli azzurri negli scontri diretti in caso di arrivo a pari punti), ma i numeri non chiudono la porta all'ipotesi di un rientro. Massimiliano Allegri ha stilato la tabella di marcia: per lui con cinque vittorie è scudetto. E se le due rivali mantenessero lo stesso passo nelle prossime partite, per la Juventus significherebbe festeggiare l'ottavo titolo consecutivo a cinque giornate dalla fine, ovvero in casa contro la Fiorentina alla vigilia di Pasqua.

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