Il problema tecnico: da Alex Sandro a Vlahovic, un virus
Poi c'è un problema tecnico, una specie di virus che ha colpito ed eroso la qualità della squadra. Il numero di imprecisioni, passaggi sbagliati, scelte errate è impressionante. Perché incide anche su giocatori che dovrebbero essere immuni da certi errori di ortografia casistica. Ieri Alex Sandro non è salito, consentendo a Tomori di rimanere in gioco nell'azione del primo gol: è l'ennesimo errore esiziale del recidivo brasiliano che nelle ultime tre stagioni è costato punti preziosi per la sua sbadataggine. E Vlahovic, che già aveva perso palloni pericolosi a causa di controlli approssimativi, ha servito la palla del raddoppio con uno sciagurato passaggio impreciso e orizzontale. Inoltre ieri sono spiccate anche le sbavature di Kostic, Locatelli, Cuadrado, McKennie, Danilo: troppi per attutirne l'impatto.
Arbitri e Juve: Cuadrado falciato e poi l'1-0. E la Salernitana...
Certo, anche gli arbitri stanno mancando di precisione. Ieri il primo gol del Milan è nato da un corner che non sarebbe dovuto esserci, visto il fallo, tanto violento quanto inequivocabile, di Theo Hernandez su Cuadrado. Orsato, peraltro vicinissimo, non l'ha visto, condizionando così l'andamento della gara. Errore che si aggiunge a quello di Banti e Marcenaro in Juventus-Salernitana. Alla Continassa c'è irritazione, ma non si cercano alibi, anche perché di tutto ha bisogno la squadra tranne che di giustificazioni.
La Juve manca di carattere
Perché, e veniamo all'ultimo problema, già manca di carattere. Ci sono evidenti limiti in una squadra che va nel panico alla prima difficoltà e che ieri pomeriggio a San Siro ha chiaramente mollato quando mancavano ancora dieci minuti, calpestando proprio quel "fino alla fine" che dovrebbe accompagnare sempre e comunque il gruppo bianconero, nella buona e nella cattiva sorte. La Juventus manca di leadership, di giocatori in grado scuotere dalla abulia agonistica gente che, nel bene e nel male, pesa sul bilancio per 160 milioni lordi e offre una cattiveria inversamente proporzionale. È l'aspetto più angosciante e nello stesso tempo più incoraggiante: se la Juventus è ancora la Juventus può e deve trovare uno scatto d'orgoglio e di rabbia, utile a tamponare il ritardo atletico e trovare il coraggio tecnico. Viceversa questa squadra non è più la Juventus, ma ne veste solo la maglia.