Juventus, se nemmeno Pogba sa quando potrà rientrare

Il Polpo è ancora alle prese con gli strascichi dell’infortunio al menisco e intanto lavora in palestra

TORINO - Se non ora, quando? Eh, bella domanda. All’interrogativo su quando possa tornare in campo Paul Pogba, nella conferenza stampa alla vigilia dell’impegno di campionato con la Fiorentina, Max Allegri non ha saputo rispondere. Perché in questo momento, quando possa rientrare Paul Pogba, non lo sa nemmeno Paul Pogba. Il recupero di un atleta dopo lunghi mesi di inattività, in genere, è qualcosa di molto simile a una corsa a ostacoli, figurarsi nell’occasione specifica in cui l’area infortunata è quella – estremamente delicata – del menisco laterale. Il crack estivo, durante la tournée pre-campionato negli Stati Uniti, è stata la genesi del perdurante purgatorio, la decisione del francese di optare inizialmente per la terapia conservativa anziché per l’operazione – a dispetto dei consigli della società e anche del suo stesso entourage – ha fatto il resto. Da quei caldi giorni di fine luglio fino all’enigmatico presente. «No, Pogba non può essere convocato: in questo momento è ai box – il laconico bollettino medico annunciato ieri dal tecnico bianconero, tra un ritornello che sa di già sentito e un pizzico d’imbarazzo per l’ennesimo slittamento in calendario –. Mi spiace anche dirlo, ma questa è la realtà: sta lavorando, certo, ma in questo momento non c’è. E non so nemmeno quando potrà tornare, questa è la cosa che mi dispiace di più. Di sicuro non tra una settimana, magari tra venti giorni. Tutti lo aspettiamo, purtroppo però succedono anche queste cose».

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Telenovela Pogba

E nella situazione del Polpo queste cose non soltanto succedono, ma sono persino prevedibili. Il dolorino qui e l’acciacco lì, quando si tornano ad alzare ritmi e carichi di lavoro dopo tanto tempo, sono quasi fisiologici, come testimoniano – per restare in casa Juventus – gli ultimi mesi a singhiozzo di Chiesa in seguito al lungo stop per il crociato. Con il passare delle settimane, però, la dinamica riguardo l’ex United si sta ingigantendo. Dopo più d’un rinvio nel rientro rispetto alle tabelle di marcia iniziali, infatti, la telenovela del francese sembrava giunta al traguardo a fine gennaio: il positivo test alla Continassa contro la Next Gen prima, la convocazione per la gara con il Monza poi. E invece. Già dopo la partitella interna qualche fastidio che aveva imposto al 29enne di Lagny-sur-Marne di abbassare l’intensità dei lavori, poi l’imprevista piega presa dal confronto con i brianzoli che lo aveva costretto al limite a scaldarsi a bordo campo. Occasione persa, insomma, l’unica capitata finora per vivere il secondo esordio in carriera con la maglia bianconera. Perché poi il Polpo ha saltato la Coppa Italia con la Lazio, e dopo la trasferta di campionato a Salerno, e oggi la sfida dell’Allianz con la Fiorentina, e poi chissà quanti altri appuntamenti. Per certo la sua maglia numero 10 non vedrà il campo nel doppio confronto di Europa League contro il Nantes, quindi a fine mese si vedrà.

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Pogba, tabella personalizzata

«Ma è un percorso normale, il menisco esterno è noiosissimo: finché il ginocchio non trova il suo assestamento, un giorno ti dà fastidio e il giorno dopo ti permette di lavorare bene – è sceso nel dettaglio Allegri –. Lo staff lo sta seguendo, lui ci sta mettendo tutto l’impegno possibile, ma al momento non è a disposizione». Niente convocazione per i prossimi impegni ufficiali, insomma. Niente lavoro in gruppo con i compagni alla Continassa, per giunta. Il Polpo in questo momento segue una tabella personalizzata, sudando innanzitutto in palestra. Come ha tenuto a testimoniare ieri pomeriggio su Instagram, allegando una citazione di Pelé a un video in sala pesi: «Il successo non è un caso. È duro lavoro, perseveranza, apprendimento, studio, sacrificio e soprattutto amore per quello che stai facendo». Quell’amore da cui Pogba era stato travolto al suo arrivo al J Medical in estate e che, ora, rischia di iniziare a raffreddarsi.

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TORINO - Se non ora, quando? Eh, bella domanda. All’interrogativo su quando possa tornare in campo Paul Pogba, nella conferenza stampa alla vigilia dell’impegno di campionato con la Fiorentina, Max Allegri non ha saputo rispondere. Perché in questo momento, quando possa rientrare Paul Pogba, non lo sa nemmeno Paul Pogba. Il recupero di un atleta dopo lunghi mesi di inattività, in genere, è qualcosa di molto simile a una corsa a ostacoli, figurarsi nell’occasione specifica in cui l’area infortunata è quella – estremamente delicata – del menisco laterale. Il crack estivo, durante la tournée pre-campionato negli Stati Uniti, è stata la genesi del perdurante purgatorio, la decisione del francese di optare inizialmente per la terapia conservativa anziché per l’operazione – a dispetto dei consigli della società e anche del suo stesso entourage – ha fatto il resto. Da quei caldi giorni di fine luglio fino all’enigmatico presente. «No, Pogba non può essere convocato: in questo momento è ai box – il laconico bollettino medico annunciato ieri dal tecnico bianconero, tra un ritornello che sa di già sentito e un pizzico d’imbarazzo per l’ennesimo slittamento in calendario –. Mi spiace anche dirlo, ma questa è la realtà: sta lavorando, certo, ma in questo momento non c’è. E non so nemmeno quando potrà tornare, questa è la cosa che mi dispiace di più. Di sicuro non tra una settimana, magari tra venti giorni. Tutti lo aspettiamo, purtroppo però succedono anche queste cose».

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