Il tempismo dell'operazione non è stato il migliore, ma di certo, la Juve non poteva prevedere che due giorni prima del riscatto di Moise Kean dall'Everton, il giocatore si facesse espellere a Roma soltanto 41 secondi dopo essere entrato in campo. Uno scriteriato fallo di reazione che ha fatto arrabbiare Allegri e i tifosi, ancora più irritati quando hanno appreso dei 35 milioni pagati ai Toffees. Una valutazione molto rilevante e, tuttavia, inevitabilmente resa tale dal contratto siglato nell'estate 2021 quando la Juve concordò con l'Everton il prestito biennale di Kean con obbligo di riscatto: 7 milioni furono pagati allora, 28 milioni hanno chiuso il cerchio. E potrebbero anche aggiungersi 3 milioni di bonus, legati al rendimento del giocatore in maglia bianconera. La Juve ha onorato l'impegno preso: adesso tocca a Kean recuperare il credito perduto. L'ideale sarebbe tornare sui livelli di rendimento della stagione in prestito al Psg (41 presenze, 17 gol, nonostante la temibile concorrenza interna). Riportato a Torino nei tumultuosi giorni dell'addio di Ronaldo, il ragazzo cresciuto nel vivaio ha alternato prove convincenti a cali di rendimento che l'hanno tenuto sull'altalena di critica e tifosi. Moise ha appena compiuto 23 anni, conta già 12 presenze e 4 gol in Nazionale dopo avere salito a uno a uno i gradini che dall'Under 15 l'hanno portato alla massima rappresentativa. Il talento è dei migliori, ma il talento è nulla senza controllo. Tocca a Moise decidere che cosa farà da grande. Ora dipende tutto da lui e lui lo sa.