TORINO - Una volta, nemmeno tanto tempo fa, imperavano l’auditel e l’indice di gradimento per i programmi tv. Detto male quantità e qualità: dal loro incrocio si sapeva quanti avevano visto una trasmissione e in che misura era piaciuta. Questo mix, nel calcio, non esiste: per la seconda ascissa non c’è uno strumento in grado di sondare in maniera precisa il tasso di godimento. Però tra commenti via web e “rumori” allo stadio dalle tribune, non è impossibile tastare il polso dei tifosi per sondare il loro livello di soddisfazione su ciò che hanno visto. A volte la percezione può essere diversa a seconda se si sia seguito la partita dal vivo, sulle tribune dello stadio o semplicemente davanti al teleschermo. Traslando questi parametri al mondo della Juventus con le prestazioni della squadra di Allegri, i conti tornano soltanto a metà. Perché la maglia bianconera continua a tirare (record su Sky per Juventus-Sporting che ha registrato il miglior ascolto delle ultime 2 stagioni della competizione europea con oltre 2 milioni di spettatori unici) il problema è ciò che lascia a livello di sensazioni al termine dei 90 minuti più recupero. La Juve diverte poco e ha un gioco che stenta a rendere la partita appassionante. Ora non è solo una questione di gusti.