Juventus, così prosegue la stagione delle follie

L’assurdo rigore di Milik si aggiunge a bizzarrie giudiziarie, sviste e assurdità tattiche

Non c’è più niente di normale nella stagione della Juventus. Il rigore schiaccianoci di Arkadiusz Milik che improvvisa un chassé (o era un grand jeté? Servirebbe chiedere a Bolle) allunga una collezione di incongruenze giudiziarie, bizzarrie arbitrali, stravaganze tattiche e partite buttate vie nei modi più assurdi. Il folle saltello del polacco, in fondo, è coerente con una Juventus che non riesce più a essere Juventus, non solo per colpa sua, ma mettendoci del suo.

Juve senza vittorie nelle ultime 5 gare

I bianconeri non sono riusciti a vincere nessuna delle ultime cinque partite (due pareggi e tre sconfitte). Ieri non è stata la peggiore delle prestazioni dell’ultimo terribile periodo e questo può avere un aspetto perfino più scoraggiante, se si considera che neppure con un ritmo accettabile e un agonismo sufficiente la squadra di Massimiliano Allegri pare non essere in grado di agguantare il successo. Perché la squadra fatica in modo sovrumano a fare gol (2 nelle ultime 5 partite; 7 nelle ultime 10) perché non sempre riesce a creare occasioni e quando crea sbaglia. E in difesa, prima o poi, c’è qualcuno che perde la concentrazione e commette un errore fatale. Questa volta è toccato a Danilo, che - secondo quanto appurato dal Var Mazzoleni e deciso al buio da Sozza - commette fallo sull’ottimo Orsolini, anzi sulla plusvalenza fittizia Orsolini. Ma lo ha toccato davvero? Le immagini sono solo apparentemente chiare, perché sembra mancare una prova certa del contatto e, nel dubbio, il fischio arriva contro la Juventus. E, a chiudere il giro depresso delle riflessioni, il fatto che l’uno a uno contro il Bologna venga accolto come un segnale positivo è indicativo di quanto in basso sia l’autostima bianconero.

I giocatori della Next Gen hanno svegliato la squadra

In compenso, per i tifosi della Juventus, può essere stuzzicante pensare che siano stati i giocatori della Next Gen, entrati nella ripresa, a svegliare la squadra. Samuel Iling-Junior, Matias Soulé e Fabio Miretti sono le buone notizie della serata juventina. I tre ragazzi incarnano la sensazione che non tutto è da buttare, nella bislacca stagione bianconera. Sì, certo, non sono impeccabili (vedi il gol che si mangia Soulé), ma sono i più vivi, quelli con le idee più fresche e coraggiose in una squadra dall’atteggiamento offensivo desertificato.

Il barlume di speranza che filtra dal futuro

C’è, insomma, un barlume di speranza che filtra dal futuro, in cui si potrebbe immaginare una Juventus che rinasce dai giovani del vivaio, più tosti e convinti di quelli che costano e guadagnano infinitamente più di loro. Poi, bisogna anche fare attenzione, perché serve di più e i ragazzi devono crescere, ma i dribbling di Iling, gli strappi di Miretti e la qualità di Soulé sono aria fresca che soffia nell’atmosfera inquinata del mondo juventino. Non è molto, ma è quello che può offrire la casa in questo momento, nel quale evidentemente si è rotta la magia che a marzo aveva solidificato la rimonta dal -15. L’obiettivo della finale di Europa League sarà sufficiente a ritrovare quella squadra più cattiva ed efficace o qualche altra follia attende il tormentato popolo bianconero?

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