Juve, la strategia mercato: il contratto Djaló e l’addio Alex Sandro

Il centrale portoghese è atteso per le visite la prossima settimana: è un affare anche in prospettiva

Il colpo Tiago Djaló alla Juventus è un’operazione di mercato che va letta in maniera stratificata un poco come si fa quando si maneggiano le rocce sedimentate delle profonde ere geologiche. Il che può apparire un paradosso a fronte del tempo rapido, congestionato e spesso farraginoso del calcio. Invece rimanda a un minimo di logica programmatica attraverso la quale i dirigenti bianconeri cercano di ragionare in maniera preventiva sulla difesa del prossimo anno, quello in cui servirà solidità e profondità per affrontare il ritorno in Champions League.

Colpo in prospettiva

Il portoghese è reduce da un brutto infortunio al legamento del ginocchio destro, ma è considerato un elemento di grandissima prospettiva per le qualità tecniche e fisiche che porta in dote, che raccontano di una straordinaria capacità nell’anticipo e nella scivolata. Ma questi sono appunto discorsi di prospettiva, perché la Juventus sta accelerando nella trattativa che lo porterà già ora a Torino in modo da consentirgli di ambientarsi e di annusare il campionato italiano in vista della prossima stagione.

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Alex Sandro via dalla Juventus

Quello di Djaló non va dunque considerato un acquisto in chiave immediata e immanente, ma nella prospettiva della prossima stagione quando, per esempio, Alex Sandro se ne andrà a scadenza di contratto e lo stesso capitan Danilo dovrà fare i conti con un anno in più sulla carta di identità. Intanto, preliminarmente, si dovrà concludere la trattativa che porterà il difensore portoghese dalle brume di Lille a quelle della Continassa. Con il club francese l’accordo è già stato raggiunto da qualche giorno e prevede un pagamento immediato di 3,5 milioni di euro più bonus (per una cifra analoga al raggiungimento totale degli obiettivi prefissati) con un 10% da corrispondere ai francesi sulla eventuale futura rivendita.

Il contratto Djaló

Tutto fatto, allora? Non proprio, perché c’è ancora da limare l’intesa con il giocatore e con il suo entourage che, evidentemente, dall’Inter era riuscito a “scucire” qualcosa in più in considerazione del fatto che l’arrivo a giugno non comportava investimenti a favore del club francese. Sono proprio questi i dettagli che stanno limando i dirigenti bianconeri, che hanno proposto al giocatore un quadriennale e che sono convinti di poterlo mettere all’attenzione dei professionisti del JMedical nei primi giorni della prossima settimana.

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La crescita di Huijsen e la maturità di Bremer

L’altro tassello futuribile - ma neppure troppo in là - è Dean Huijsen, il 18enne olandese che la Juve ha girato in “prestito secco” alla Roma e che Mourinho ha subito lanciato nella mischia contro l’Atalanta. E con esiti assai lusinghieri sia in termini di qualità sia di personalità. Huijsen avrà la possibilità di giocare con continuità, anche in Europa League, sotto la guida di un allenatore esperto come Mourinho, peraltro molto attento a preparare i giocatori nella fase difensiva: un tirocinio di tutto rispetto prima di tornare al lavoro nella fabbrica della Continassa, là dove dovrà salire tutti i gradini della titolarità.

Bremer blindato

L’altro aspetto che riguarda la difesa, infine, concerne la resistenza verso le offerte che arriveranno nei confronti di Gleison Bremer, il centrale brasiliano che ha superato tutti i problemi di ambientamento e che ormai è una delle pedine fondamentali nello scacchiere di Allegri. La Juventus gli ha rinnovato il contratto fino al 2028 sia per confermargli la fiducia sia, soprattutto, per cautelarsi di fronte alle richieste dei vari club di Premier League che hanno già messo gli occhi sul brasiliano. La Juventus punta molto su di lui, soprattutto in prospettiva dell’auspicato ritorno in Champions League, ma il mantra della casa madre è “nessuno è incedibile a fronte dell’offerta giusta”. Che, nel caso di Bremer è stata fissata intorno ai 60 milioni se non di più. Da lì in poi se ne può discutere e, intanto, si progetta il futuro.

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Il colpo Tiago Djaló alla Juventus è un’operazione di mercato che va letta in maniera stratificata un poco come si fa quando si maneggiano le rocce sedimentate delle profonde ere geologiche. Il che può apparire un paradosso a fronte del tempo rapido, congestionato e spesso farraginoso del calcio. Invece rimanda a un minimo di logica programmatica attraverso la quale i dirigenti bianconeri cercano di ragionare in maniera preventiva sulla difesa del prossimo anno, quello in cui servirà solidità e profondità per affrontare il ritorno in Champions League.

Colpo in prospettiva

Il portoghese è reduce da un brutto infortunio al legamento del ginocchio destro, ma è considerato un elemento di grandissima prospettiva per le qualità tecniche e fisiche che porta in dote, che raccontano di una straordinaria capacità nell’anticipo e nella scivolata. Ma questi sono appunto discorsi di prospettiva, perché la Juventus sta accelerando nella trattativa che lo porterà già ora a Torino in modo da consentirgli di ambientarsi e di annusare il campionato italiano in vista della prossima stagione.

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