Iturbe tifa Conte. La Juve è in pole

Il club bianconero ha in mano la punta e non partecipa ad aste. Più vicina l’intesa col Verona, che cerca un attaccante
TORINO - Braccio di ferro in corso tra Juventus e Verona per Iturbe: ciascun club è arroccato sulle rispettive posizioni (distanza ancora significativa ma non più enorme tra offerte e richieste), contatti continui con gli agenti dell’argentino, possibili nuovi incontri tra i vertici delle società nei prossimi giorni. La Juventus non si sente soltanto in pole, ma potenzialmente è pure vicina a chiudere l’operazione: ha anche già il sì del giocatore. Dovrà però temere fino all’ultimo inserimenti a sorpresa dall’estero, se non dall’Italia, e rilanci inaspettati: è la variabile del mercato, visto che il Verona sta facendo di tutto per monetizzare al meglio la vendita dell’attaccante esterno argentino, con depistaggi di ogni tipo.

Le cifre per Iturbe - Col giocatore l’intesa non è mai stata un problema per la Juventus: contratto quinquennale e ingaggio da 1,5 milioni di base, a salire con i bonus fino a 2 milioni. Il problema resta trovare la quadra col Verona che, dopo aver riscattato Iturbe dal Porto alla “modica” cifra di 15 milioni, vuole realizzare un’ottima plusvalenza. Difficile schiodare il direttore sportivo Sogliano e il presidente Setti dalla domanda iniziale di 30 milioni cash (abbassabili però almeno a 27, secondo le fonti più accreditate), senza l’inserimento di contropartite tecniche. In ottica bianconera, la richiesta può essere ammorbidita se la pedina in questione si chiamasse Quagliarella, in uscita dalla Juve. Andrea Mandorlini continua a coltivare il sogno di allenare il campano in coppia con Toni. Ma il Toro, in Europa League, risulta essere il concorrente più concreto e pericoloso per i veneti, su Quagliarella. In azione sull’attaccante c’è però anche la Fiorentina. L’offerta di Marotta al Verona si è arrestata a quota 24 milioni, in sostanza: 20 milioni più Quagliarella oppure solo cash, in rate pluriennali (con la parte più ingente da versarsi il primo anno).

Concorrenza estera - L’attesa, che non sembra snervare né Sogliano né Setti (ma nemmeno Marotta, che ha già in mano il sì di Iturbe, da giorni, e non intende più muoversi di un euro dall’ultima offerta), rischia di riportare in carreggiata quelle società italiane che, apparentemente, stavano per mollare. Tipo il Milan. Ma i rossoneri non sembrano avere ancora tutta la liquidità necessaria. Da registrare anche l’inserimento della Roma, nuovamente in pressing: i giallorossi potrebbero utilizzare, a gioco lungo, parte del ricavato dalla cessione di Benatia (in trattativa col City). All’estero sono due le società più calde: il Real (con Iturbe quale possibile sostituto, più eclettico nel ruolo offensivo, del centravanti Morata, già prenotato dalla Juve), ma pure il Barcellona. Un eventuale ingresso lampo di un top club europeo nella corsa all’argentino spariglierebbe le carte: è ciò che può temere la Juventus, anche se il club bianconero non è a conoscenza di avanzate trattative tra una società straniera e i veneti (o il giocatore). Veneti che chiaramente esulterebbero di fronte alla possibilità di innescare un’asta internazionale. Tanto è vero che ci proveranno sino all’ultimo. Ma, controllando il giocatore attraverso i suoi agenti, la Juventus al momento confida di chiudere l’operazione in tempi non lunghissimi. [...]
Marco Bonetto 
Antonino Milone 

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