Pirlo, casa a New York. Però manca l’annuncio

L’investimento immobiliare può diventare scelta di vita: la Juve attende
Pirlo, casa a New York. Però manca l’annuncio

TORINO - Andrea Pirlo riflette, medita. Da una parte c’è la voglia di calcare ancora i palcoscenici che contano e continuare a stillare concentrati di genialità calcistica: provare a riscattare il ko nella finale di Champions, ad esempio; oppure togliersi lo sfizio - mica da tutti - di vincere 5 scudetti consecutivi. Indi per cui, la vogli di restare alla Juve e onorare sino all’ultimo il suo contratto con la Juventus (in scadenza nel giugno 2016). Dall’altra ci sono i dubbi (fors’anche, solo, figli dello scoramento per la sconfitta di Berlino) circa la tenuta delle sue motivazioni, la sua voglia di continuare a far sacrifici, spendere energie nervose. In questo caso, nel caso in cui davvero il campione bianconero dovesse decidere di aver già dato abbastanza, allora avrebbe a disposizione un nutrito e variegato, economicamente vantaggioso, ventaglio di opzioni. Per ogni latitudine e longitudine: dagli Stati Uniti a Sydney, passando per il Qatar.

RISERVE - Ebbene, Pirlo non ha ancora sciolto le riserve. Ora è concentrato sulla Nazionale. E questo è un fatto comunque emblematico visto che si tratta di quella stessa Nazionale che aveva deciso di lasciare, dopo gli ultimi Mondiali, ma che poi ha scelto di riabbracciare, stimolato a dovere da Antonio Conte. Con la Juve potrebbe succedere lo stesso, chissà... Tantopiù considerando che il giocatore s’è prodigato in smentite e chiarimenti, dopo il pianto di Berlino: «Le mie lacrime di ieri sera a Berlino non erano d’addio ma lacrime per una sconfitta in finale di Champions League. E’ normale che ci fosse delusione anche perché non so se mi ricapiterà più di giocarne un’altra», aveva spiegato tramite social. Tantopiù, poi, che in società non hanno ancora avuto confronti ufficiali incentrati su un eventuale addio. «Andrea non ha manifestato la volontà di lasciarci», ha appena spiegato l’amministratore delegato Giuseppe Marotta. Anche se, in verità, i vertici bianconeri hanno già iniziato a lavorare (con l’acquisto di Khedira) per allestire una Juventus alle prese con l’assenza di Pirlo, o comunque alle prese con un Pirlo utilizzato in maniera intelligente (comparata, cioè, con l’esigenza di gestire al meglio un giocatore pur fortissimo, ma che ha superato i 36 anni d’età).

Fabio Riva

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