La Juve ha fretta: per Pirlo e Tevez il tempo è scaduto

Basta aspettare: Marotta in settimana vuole risolvere la doppia grana
La Juve ha fretta: per Pirlo e Tevez il tempo è scaduto© ANSA

TORINO - L’attesa prosegue e alla Juve non l’hanno presa bene da un pezzo. Andrea Pirlo e Carlitos Tevez, al momento, pensano soltanto al campo, giocano per le rispettive nazionali, chi bene chi meno (anche perché poco utilizzato), ma per quanto riguarda il futuro si discorre ancora di rumours, voci, affari possibili, non sicuri. Ciò non toglie che una tendenza si stia consolidando da giorni e tutto lascia pensare che entrambi lasceranno Torino a stretto giro di posta. Per carità, eventuali sorprese non vanno escluse e magari sarebbe il caso che gli entourage coinvolti facciano la massima chiarezza in tal senso. E’ quanto auspicano in corso Galileo Ferraris. Di più: è quanto pretendono nelle segrete stanze sabaude, visto che in caso di addio il club bianconero dovrà dare la spinta decisiva alle trattative in entrata, evidentemente già abbozzate per tempo.

ORE DETERMINANTI - Da oggi ogni giorno è buono perché gli agenti dell’Apache e del genio bresciano incontrino Beppe Marotta e Fabio Paratici. Che sia a Torino o Milano o chissà dove, poco importa: ai vertici juventini interessa soltanto che in settimana si diradino prima possibile le nebbie sul futuro di due degli elementi più determinanti nell’ultima, straordinaria, stagione dei campioni d’Italia nonché vicecampioni d’Europa. Aspettare ancora non servirebbe a nulla e dunque già entro mercoledì, quando Pirlo avrà concluso ufficialmente la sua stagione e Tevez avrà finalmente incontrato il presidente del Boca Juniors Daniel Angelici, ci si aspetta la massima limpidezza sul destino della coppia più chiacchierata degli ultimi giorni. Il regista e l’attaccante hanno un altro anno di contratto con la Juventus, ma sembrano aver ormai deciso di levar le tende. Innumerevoli i segnali di addio in entrambi i casi: non è certo una sorpresa il fatto che l’argentino voglia tornare in patria per una questione di cuore, oppure in alternativa intenda cedere alle lusinghe del dio denaro che si nasconde dietro il profilo della famiglia Al Khelaifi (meno probabile che Tevez dica sì all’Atletico Madrid e al suo primo tifoso Diego Pablo Simeone). Al tempo stesso non sorprende che Pirlo abbia acquistato casa nel quartiere Tribeca, Manhattan, New York: un investimento immobiliare che non sarà legato a doppio filo con la decisione di abbracciare la causa del City di David Villa e Frank Lampard, però il sospetto viene spontaneo.

REGIA ALTROVE -  L’ex centrocampista del Milan, dopo quattro anni di trionfi anche personali - siglati a suon di punizioni vincenti e assist sublimi - sente che l’aria sta FRETTA JUVE FABIO RIVA TORINO In attesa di definire una volta per tutte il destino di Carlitos Tevez, in casa Juventus non si limitano certo ad aspettare con le mani in mano. Ché del resto - dice il saggio - un buon dirigente risolve problemi, ma un gran dirigente li vede arrivare... E infatti l’amministratore delegato Beppe Marotta e il direttore sportivo Fabio Paratici, già da tempo ormai, stanno vagliando e soppesando le “variegate”, ottime e abbondanti piste che possono condurre ad un nuovo bomber da affiancare/alternare ai vari Alvaro Morata, Paulo Dybala, Simone Zaza più vari ed eventuali. cambiando. Nei giorni precedenti la finale di Champions, l’entourage di Pirlo ha già discusso con gli uomini mercato bianconeri all’insegna della massima serenità, seppur nel rispetto delle reciproche esigenze. Pirlo, da un lato, ha lasciato intendere che il suo stato di forma gli avrebbe consentito di giocare il massimo delle partite possibili anche la prossima stagione; la Juve, d’altro canto, ha fatto capire all’agente del 36enne di avere un’opinione leggermente diversa, perché gli impegni stagionali saranno sempre più stressanti e del resto già in quest’annata le prestazioni a corrente alternata del giocatore sono state prova del fatto che l’esigenza di guardarsi attorno non è stato un errore (l’arrivo di Sami Khedira e la promozione di Claudio Marchisio in regia da parte di Massimiliano Allegri non sono segnali casuali). In soldoni: Pirlo, se resta, dovrà capire che non potrà giocarle tutte, anche se il bresciano è convinto del contrario. E di questo passo sono logicamente cresciute le quotazioni dei club esteri pronti a riempire d’oro le casse di famiglia: dall’Al Sadd di Xavi (25 milioni per due anni) al New York (12 milioni per una stagione: rimane l’opzione prediletta da Pirlo), senza dimenticare Dubai e Giappone, altre due situazioni che tuttavia scaldano molto meno il cuore del calciatore e della sua famiglia. E mentre l’ex milanista sarebbe liberato gratis dalla Juve, per il cartellino di Tevez ci sarà da discutere con i club acquirenti. Sì, anche col Boca Juniors, perché Marotta non ha intenzione di mollare l’Apache senza ricevere nulla in cambio. Da quanto riportano fonti vicine all’entourage dell’Apache, infatti, questa sarà la settimana dell’assalto Xeneize a Carlitos. Nelle prossime ore il presidente oroblù Angelici parlerà personalmente e senza intermediari con il giocatore nel tentativo di dare un’accelerata al buon esito di una trattativa che nessuno, almeno dalle parti di Buenos Aires, mette più in discussione: Atletico Madrid e Paris Saint-Germain sono considerate fuorigioco, la presunta corte del Liverpool s’è rivelata una forzatura dei tabloid. Insomma, il Boca è l’unica destinazione che - ritengono in Argentina - Tevez vuole, sogna, desidera.

«DAI, TORNA». CARLOS RIDE - Sabato notte, prima dell’inizio della sfida di Copa America tra Argentina e Paraguay, mentre l’Apache si stava scaldando, un gruppo di tifosi ha iniziato a cantargli «Volve a Boca» («Torna al Boca»). Tevez ha iniziato a ridere di gusto e a scherzare con Lavezzi, in quel momento vicino a lui. Un sorriso sereno, sicuro e sfrontato, come è realmente Carlitos: el jugadòr del pueblo, il figlio di una vila miseria (Ciudadela, anche conosciuta come Fuerte Apache) che ha trovato nel calcio il modo di sfuggire a un destino beffardo, a una vita durissima, al limite. E che adesso - Psg permettendo - vuole solo tornare a casa sua, far gol per il popolo xeneize, il suo popolo. Sennò che jugadòr del pueblo sarebbe?

Colombo-Milone

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