E poi c'è Oscar: se Pogba va via...

Il Barcellona è la squadra che intriga di più il francese, ma l’operazione può andare in porto solo a giugno 2016. No della Juve per gennaio

TORINO - Il mercato della Juve è fatto di intrecci, molto più reali che soltanto ipotetici. Si prenda il caso degli incroci col Chelsea di José Mourinho, lo Special One che non sgancerà né incasserà denaro sonante a seconda degli affari dei Blues, però la sua voce conta tantissimo nei ragionamenti di Roman Abramovich e dei suoi “sottoposti”. Così succede che, nel bel mezzo della caccia al trequartista chiesto espressamente da Massimiliano Allegri, il tecnico portoghese non si strappi le vesti pur di difendere il brasiliano Oscar, però al tempo stesso lasci intendere che svendere il 23enne sarebbe un’operazione delittuosa. Ecco perché il club campione d’Inghilterra ha fatto pervenire, tramite un sussurro (non proclami ufficiali), la sua richiesta per cedere il cartellino del sudamericano: fra 35 e 40 milioni di euro.

CHI VIENE, CHI VA - Se si tratta di una “sparata” o di una convinzione diffusa dalle parti di Stamford Bridge, lo scopriremo solo vivendo. Di sicuro in corso Galileo Ferraris non hanno fatto i salti di gioia, pur consapevoli del fatto che per provare a ingaggiare un big del genere occorrerebbe vendere uno dei top player in rosa. E siccome la stretta contingenza consiglia di accantonare - per ora - qualsiasi discorso relativo a un’ipotetica cessione di Vidal, ecco che tornano a circolare le indiscrezioni legate al futuro di Paul Pogba. Anche perché non è pensabile ipotizzare l’avvio di un’operazione di simile entità economico-finanziaria senza concepire, nel contempo, l’opportunità di una cessione eccellente. L’ha ribadito, del resto, lo stesso Beppe Marotta nel corso della recente visita all’Expo di Milano: «Noi vogliamo che la nostra squadra rimanga competitiva, però dobbiamo anche pensare al rispetto del bilancio», ha detto l’amministratore delegato bianconero». Però la confermatissima volontà di trattenere il transalpino continua a fare a pugni con la possibilità che, prima o poi, giunga la famigerata maxiofferta capace di scompaginare il quadro.

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