Pogba-Juve-Barça: potrebbe non finire qui

Il fuoriclasse francese non è in vendita ma...
Pogba-Juve-Barça: potrebbe non finire qui

TORINO - Per adesso i tentacoli del Polpo rimangono avvinghiati alle zampe della Zebra. E’ lo zoo del mercato, l’immagine che si può scorgere in controluce sullo sfondo della fotografia che immortala l’incontro tra i vertici della Juventus e del Barcellona. «Nessun accordo, nessun accordo», quasi urlava al telefono Marotta al termine del summit, mentre dalla Spagna alcuni organi di informazione già gettavano in pasto per i consumatori del web presunte indiscrezioni su ancor più presunte intese tra i club. D’altra parte i dirigenti catalani erano sbarcati a Milano con una chiara intenzione: cercare di trovare un accordo con la Juventus per prenotare l’acquisto di Pogba a cifre prefissate nel 2016, quando terminerà il blocco del mercato imposto dalla Fifa. «Ci hanno di nuovo offerto 80 milioni, ma abbiamo detto no», è stata un’altra dichiarazione di Marotta. Ottanta milioni non bastano: è un cifrone, per noi comuni mortali, ma resta una cifretta, nella sede bianconera. «Non abbiamo cambiato le nostre intenzioni: Pogba non è in vendita». Marotta ieri pomeriggio era determinato nell’ostentare anche mediaticamente una posizione tanto salda quanto coerente: un aspetto non irrilevante, in questo mondo che di globalizzato ha ormai tutto, a Barcellona come altrove, in equilibrio su quel filo sottile che divide le mezze verità dalle mezze bugie. E a maggior ragione quando si disquisisce di mercato applicato al contesto pedatorio-pallonaro. Perché poi si torna sempre lì, al succo della storia: la vicenda Pogba non si può definire chiusa, per il semplice motivo che un eventuale scatto in avanti del giocatore a favore di un club in particolare, con allegata un’offerta per la Juve da 100 milioni o giù di lì, farebbe saltare il banco delle promesse bianconere. Il Polpo è notoriamente un animale veloce e sgusciante. E siccome al suo fianco c’è Raiola, ovvero un maestro delle compravendite, sempre molto attento ad ascoltare ciò che riposa all’altezza dello sterno sul centrosinistra del petto (il portafoglio nella tasca della giacca, non certo il cuore), ecco che la Juventus è destinata a continuare l’opera di protezione del capitale, senza poter permettersi di stappare già ora nemmeno una bottiglietta di chinotto. Il Polpo rappresenta un enorme capitale anche tecnico: e si sa, Allegri ha le sue belle pretese, e in vacanza è andato via con la convinzione che Pogba non venga ceduto. Gli esiti del summit di ieri hanno consolidato comunque i rapporti tra il presidente uscente del Barcellona, Bartomeu, e la società bianconera. Le parti si rivedranno. Braida, per i catalani, continuerà a trattare con Marotta, in attesa di capire se il 18 luglio la contesa elettorale in programma a Barcellona vedrà vincitore appunto il suo gran capo, oppure il nemico per eccellenza, Laporta. Il Manchester City, Il Psg, il Chelsea potrebbero intanto piazzare la zampata giusta, di qui allo scrutinio catalano. Ma per ora la Juve non indietreggia: «Pogba non si muove». E’ una mossa degna di un gol segnato in una finale di Champions: quello che non ha trovato Tevez a Berlino.

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