TORINO - «In base a chi prenderemo valuteremo il modo di giocare». Basta questa frase di Massimiliano Allegri per rispondere alla domanda sulla collocazione che Juan Cuadrado troverebbe nella Juventus: nel 4-3-1-2 con cui il tecnico ha chiuso la stagione non c’è il ruolo in cui il colombiano dà il meglio, esterno di centrocampo o d’attacco, ma non è detto che la squadra bianconera si schieri ancora così. Le parole di Allegri non significano che la Juve faccia acquisti a caso e a lui spetterà farli coesistere, ma che il primo parametro nella scelta non sarà l’aderenza dei giocatori a un modulo, quanto il fatto che possiedano le doti di cui la squadra ha bisogno. Perso Tevez, oltre che di gol (ai quali penseranno principalmente gli attaccanti), la Juventus necessiterà di un giocatore che salti l’uomo e ribalti il fronte palla al piede: Cuadrado gioca in un altro ruolo, ma nelle due specialità non è secondo all’argentino. E sono qualità di cui la squadra bianconera è ancor più bisognosa dopo che anche Pirlo ha detto addio: il centrocampo resta fortissimo, ma nessuno è in grado di lanciare come il prossimo regista del New York City e quindi si dovranno aprire le difese in altri modi. Aumentando i cross, per esempio, che esalterebbero la fisicità di Mandzukic e di cui pure Morata beneficerebbe. E che sono un’altra specialità del colombiano.
QUATTRO VIE - Per inserire Cuadrado, Allegri avrebbe almeno quattro strade: 4-3-3 e 4-4-2, con il colombiano esterno d’attacco o di centrocampo, sono le prime due. La terza è quella che il tecnico presumibilmente sceglierà se oltre a Cuadrado arrivasse anche un trequartista: che giocherebbe alle spalle del centravanti con il colombiano e Dybala (o lo stesso Morata) esterni. La quarta via riporta al passato: Cuadrado esterno nel 3-5-2, come nel Lecce e nella Fiorentina. Ovviamente una strada non esclude l’altra: Allegri potrebbe percorrerle tutte, cambiando anche a partita in corso. Come avrebbe voluto fare Conte....