<span style="line-height: 18.9091px;">Juve, è Lavezzi la chiave per il 4-3-3 di Allegri</span>

Il mercato della Juve virerà sul cambio tattico Il Pocho e Berardi obiettivi per il nuovo sistema

TORINO - Siccome «il modulo da adottare dipende dai giocatori che si hanno a disposizione» (come riferisce Beppe Marotta a ogni pié sospinto), è del tutto evidente che la Juventus del prossimo futuro possa orientarsi verso un 4-3-3 di chiaro stampo europeo. Quello, per intenderci, di Manchester dove i bianconeri diedero dimostrazione di avere tutte le credenziali per provare ad alzar la voce anche quest’anno in Champions. E dunque, al netto di eventuali novità sul fronte trequartisti, gli uomini mercato di corso Galileo Ferraris si stanno sempre più orientando su giocatori eclettici, comunque dotati di fantasia spinta. Esterni d’attacco, preferibilmente, tanto per non generare equivoci. L’ultimo nome, rilanciato dal gossip del mercato ma con notevoli margini di verità, è quello di Ezequiel Lavezzi. Antico obiettivo della coppia Marotta-Paratici, già sondato nei mesi scorsi ed ora tornato prepotentemente d’attualità.

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NON COSTA NULLA - Colpa (si fa per dire...) dell’iperattivismo dell’entourage del Pocho: un classe ’85 con ancora tanto da dire in carriera, al punto che fra gli addetti ai lavori prevale la sensazione che il suo acquisto sarebbe perfetto per ovviare alla partenza, ancora mal digerita dall’ambiente, di Carlitos Tevez. L’agente Alejandro Mazzoni ha appena fatto capolino a Vinovo dove ha incontrato la dirigenza juventina per una sorta di “pour parler approfondito”. Oggetto della conversazione il futuro in bilico dell’attaccante argentino al Paris Saint-Germain dov’è chiuso non soltanto da un’accesa concorrenza (l’arrivo del connazionale Angel Di Maria è stata la mazzata definitiva alle ambizioni di grandezza del giocatore), ma pure dall’ostracismo di Laurent Blanc. Ieri il tecnico dei campioni di Francia ha detto la sua: «Non ho critiche da muovere a Lavezzi, per il gruppo non è un problema. La sua situazione contrattuale è un problema per il club, ma noi cercheremo di ignorarla. Io, del resto, avevo dato all’argentino la possibilità di lasciarci questa estate: lui, però, l’ha ignorata». L’ex Napoli, in scadenza di contratto a giugno, ha giocato 12 partite in questa stagione, con un gol a referto, ma partendo sempre da posizione defilata: non dalle fasce, bensì dalla panchina. Un dato fa ancor più discutere: Lavezzi è stato impiegato per 237 minuti. Un’inezia per chi si aspettava ben altro da quando, nel 2012, i francesi lo ingaggiarono dal club campano sborsando 31 milioni, bonus inclusi. Aurelio De Laurentiis, che l’aveva pagato 6,5, siglò una succosa plusvalenza, mentre l’attaccante firmò un quadriennale a 5 milioni d’ingaggio con i premi. L’estate scorsa il giocatore sembrava molto vicino ad autografare un nuovo accordo con l’Inter di Roberto Mancini, che non l’ha perso di vista, al pari di Milan e Barcellona. La Juventus può vantare, rispetto alla concorrenza, un maggiore appeal.

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