Juventus, Europanchine: c’è anche Allegri

Il tecnico juventino cercato dallo United, dal Chelsea e dalla Nazionale. Il Real pensa a Low, Guardiola vicino al City, mistero Mou, nodo Roma
5) Allegri ritrova la Lazio dopo l’esordio in Serie A del 2008. Alla sua prima panchina nella massima categoria, il tecnico toscano, alla guida del Cagliari, è stato sconfitto con un sonoro 4-1 in casa: era il 31 agosto.© www.imagephotoagency.it

TORINO - Nel grande giro di allenatori che sconvolgerà l’Europa del calcio nella prossima estate c’è anche Massimiliano Allegri. Non perché la Juventus voglia esonerarlo, quanto perché il livornese è entrato nella lista dei possibili tecnici di uno dei più grandi club in caccia. E non solo club, perché se Antonio Conte dovesse lasciare la Nazionale al termine dell’Europeo, Allegri è un nome caldo anche per la panchina azzurra, già sfiorata dopo le dimissioni di Prandelli. Tolta l’Italia, l’attuale tecnico juventino fa gola soprattutto in Premier, dove il suo nome è stato associato al Manchester United e al Chelsea, che qualora divorziasse da Mourinho, potrebbe tornare sul made in Italy (e proprio Conte sarebbe un altro candidato).

MANCHESTER DIVIDE - D’altra parte, come ha ricordato lo stesso Mourinho, se si esclude l’intoccabile Arsène Wenger (sulla panchina dell’Arsenal da quasi 20 anni) tutti gli altri allenatori di Premier hanno il posto sempre a rischio. A cominciare da se stesso che quest’anno sta vivendo con il Chelsea la peggiore stagione della sua carriera: dopo ben 7 sconfitte (contando soltanto quelle in Premier) il patron Roman Abramovich ha pensato seriamente all’esonero e a dissuaderlo, oltre al sostegno dei tifosi verso il Mago di Setubal, è stato il ricchissimo contratto firmato quest’estate dall’ex interista (un quadriennale da circa 30 milioni). Insomma, a meno di cataclismi però Mou resterà sulla panchina del Chelsea fino a giugno, ma dalla prossima stagione le cose potrebbero cambiare. Il rapporto un tempo idilliaco con il club e lo spogliatoio sembra essersi usurato e potrebbe essere lui stesso a togliere il disturbo risparmiando al patron russo un doloroso esonero (nonché un salasso economico): non è un mistero che da tempo il suo agente Jorge Mendes abbia avviato contatti con il Paris Saint-Germain. A questo punto a Stamford Bridge si aprirebbero le porte per un nuovo manager: dovrebbe essere giovane, carismatico e soprattutto con un ottimo curriculum e non è un caso che i nomi di Diego Simeone e Antonio Conte siano stati accostati ai Blues anche in passato. Ma anche quello di Ancelotti, che potrebbe far prevalere l’amore per Londra sulla curiosità di allenare in Germania, l’ultima grande lega che gli manca.

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