TORINO - Zaza è il Ceccho Zalone della Juventus. Perché al di là di una vaga somiglianza fisica ha guadagnato dodici milioni in pochissime settimane. Se il suo valore in estate era di diciotto milioni di euro, adesso la Juventus si permette di rifiutare offerte da 27 milioni, come quella arrivata dal Crystal Palace. E anche se qualche club di Premier League, fra i più assetati di attaccanti di valore, arrivasse a rilanciare a 30, incasserebbe un altro no. Per carità, nelle tasche di Zaza non entra un centesimo dalla crescita esponenziale del suo valore, ma quando si è così richiesti si trova sempre un modo per monetizzare l’ottimo lavoro svolto sul campo. E risulta difficile discutere il fatto che il bomber lucano sia protagonista di una stagione eccellente. Pochi minuti, tanti gol: il centravanti part time batte tutti quelli che in Europa hanno messo a segno almeno 3 gol (lui ne ha firmati 6) e si piazza davanti a tutti i top. E non è cosa da poco, perché riuscire a timbrare il cartellino solo nei ritagli di tempo, significa avere una notevole capacità di concentrazione e l’abilità di sintonizzarsi immediatamente con la partita.
IL MASSIMO CON IL MINIMO - Certo, si aspettava un altro tipo di stagione, forse anche un altro tipo di gerarchia, ma Zaza ha saputo adattarsi rapidamente alla nuova situazione, traendone il massimo e fornendo il massimo contributo alla squadra. E così, nel giro di pochi mesi è riuscito a ritagliarsi una visibilità quasi inversamente proporzionale ai minuti giocati, togliendosi soddisfazioni (e regalandone ai tifosi in egual misura) come la doppietta nel derby di Coppa Italia e gol mai banali, come quello di domenica pomeriggio contro il Verona.
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ZAZA SI INCATENA ALLA JUVENTUS. VENDERLO ORA SAREBBE UNA FOLLIA