© www.imagephotoagency.itTORINO - Altra sfida di mercato tra Juventus e Inter, stavolta per uno dei gioielli brasiliani. Il club nerazzurro ha schiacciato il piede sull’acceleratore per Gabigol negli ultimi giorni. Di fatto da una settimana, visto che il ds Piero Ausilio venerdì 29 luglio ha lasciato New York - dove la squadra e la società erano di base per gli ultimi giorni della tournée statunitense -, ma anziché tornare in Italia come si era pensato fino a martedì, si è diretto in Brasile per iniziare a intavolare la trattativa per l’attaccante del Santos. Giorni di riunioni e contatti con gli intermediari (Kia Joorabchian e Giuliano Bertolacci), l’agente del giocatore (Wagner Ribeiro) e pure il padre del ragazzo, Valdimar Silva, per preparare l’offerta che, al di là di quanto dichiarato dai vertici del Santos, è stata portata al club: 25 milioni totali più i soldi necessari per le ricche commissioni (di fatto un pacchetto da 30 milioni). Di questi 25, in teoria i 18 di clausola andrebbero al Santos e 7 alla famiglia (la terza fetta del cartellino del giocatore, il fondo Doyen, non è al momento considerato visto che è in atto un contenzioso legale fra lo stesso fondo inglese e il Santos).
Secondo i media brasiliani, però, la clausola di 18 milioni fissata dal Santos per la sua parte del cartellino cadrebbe in caso di offerta superiore ai 20: perciò pare che i 25 milioni dell’Inter andrebbero suddivisi in parti diverse, ovvero 10 milioni al Santos per il suo 40% e il restante alla famiglia. Ecco perché il Santos, almeno pubblicamente, non sembra entusiasta della proposta nerazzurra. L’Inter, fino a ieri, ha dunque prospettato più soldi alla famiglia di Gabigol, compreso un ingaggio di 3 milioni più bonus che supera l’iniziale offerta della Juventus. Ieri Ausilio è ripartito per l’Italia (24 ore dopo rispetto a quanto previsto), senza avere in mano la risposta definitiva del Santos, ma la sensazione di essersi portato in vantaggio - sicuramente con il giocatore e il suo entourage - rispetto alla concorrenza dei bianconeri e di altri club come il Real Madrid o il Barcellona, quest’ultimo pubblicamente ritiratosi dalla contesa.
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