Bonucci, i tifosi della Juventus: «A 40 milioni è svendita?». Ecco il perché del prezzo

Juventini sconcertati sui social network e sui forum. Ma secondo gli analisti di PlayRatings la valutazione di Marotta e Paratici è corretta e dal punto di vista economico il club fa un buon affare
Bonucci, i tifosi della Juventus: «A 40 milioni è svendita?». Ecco il perché del prezzo© LaPresse

TORINO - Leonardo Bonucci via dalla Juventus: il prezzo è giusto? Se lo chiedono sui social network e sui forum i tifosi juventini, spiazzati dalla trattativa lampo che sta portando il difensore al Milan. La domanda ricorrente: «Ma a 40 milioni non è come svenderlo?». Aspettando che le cifre dell'operazione diventino ufficiali, proviamo a stimare il valore del calciatore grazie al sito PlayRatings.net, piattaforma specializzata nell'analisi economica dei giocatori e delle squadre.

JUVE, SEMAFORO VERDE - Da un punto di vista strettamente economico, la cessione di Bonucci a 40 milioni per la Juventus è un'operazione corretta, stando ai parametri di PlayRatings. Marotta e Paratici perdono un calciatore con una quotazione di mercato leggermente inferiore (34,6 milioni di euro) che a 30 anni inevitabilmente garantisce un valore residuo molto più basso, 24,2 milioni ipotizzando il rinnovo per un'ulteriore stagione. La Juve rinuncia alle prestazioni da top-player di uno dei difensori più forti al mondo, è vero, ma vista l'età il giocatore non garantisce margini di crescita: sulla quotazione complessiva, il potenziale pesa solo il 7,58 per cento. L'obiettivo, sia economico sia tecnico, è puntare su elementi più giovani che all'attuale livello di Bonucci potranno arrivare in futuro: Rugani è già a Torino da due anni, Caldara è stato acquistato ma probabilmente resterà all'Atalanta per una stagione ulteriore. E dal mercato possono arrivare rinforzi come Manolas e De Vrij.

SCOMMESSA MILAN - Guardando l'affare Bonucci dal punto di vista del Milan, secondi gli esperti di PlayRatings possiamo parlare di un "azzardo motivato". Fassone e Mirabelli spendono qualche milione in più per un giocatore che ha un valore di mercato e potenziale per il club inferiore (rispettivamente 34,6 e 30 milioni di euro), ma sono obbligati a farlo perché aspirano a rendere il Milan più forte da subito. Il costo maggiore è dunque ricompensato dalla speranza di centrare già da quest'anno grandi traguardi (lo scudetto e la qualificazione alla Champions League): vincere subito innescherebbe un meccanismo positivo che porterebbe a un aumento dei ricavi e della valutazione complessiva della rosa. Un principio che ha ispirato anche altri affari chiusi in questa sessione di calciomercato, come l'acquisto di Biglia.

 

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