Calciopoli, revisione Juve in salita. Ma quel titolo di cartone...

Il processo di Calciopoli finisce con una condanna iperbolica, quasi che tratteggiando Moggi con enfasi e facondia si possano riempire i buchi lasciati dagli inquirenti
Calciopoli, revisione Juve in salita. Ma quel titolo di cartone...© ANSA

TORINO - Doveva finire così. Il problema non era capire se e quanto fosse colpevole Moggi, ma salvarne in qualche modo la colpevolezza, maldestramente ricostruita da una delle indagini più scalcagnate di sempre. Il processo di Calciopoli finisce con una condanna iperbolica, quasi che tratteggiando l’ex dg della Juventus con enfasi e facondia si possano riempire i buchi lasciati dagli inquirenti e sempre sorprendentemente ignorati (tranne dalla Casoria che nelle motivazioni del primo grado bacchettò severamente l’indagine). Magari Moggi è davvero colpevolissimo, il male del calcio, eccetera eccetera, ma chi si è preso la briga di seguire i processi non è riuscito a capire bene perché, chi ha voluto limitarsi a leggere e sventolare le sentenze si è messo l’anima in pace: l’immagine che nell’immaginario collettivo aveva l’ex dg bianconero veniva confermata dai giudici, tanto bastava e tanto basta. Amen. E, mi raccomando, rispettate le sentenze.

Quella della Cassazione, per lo meno gli stralci circolati ieri (le 150 pagine meritano una lettura più accurata e approfondita), non sembrano lasciare molto spazio a ricorsi e revisioni. La Juventus che aspettava questo giudizio per programmare le prossime mosse rischia di trovare pochi appigli, anche se è nel dibattimento di primo grado e secondo grado che gli avvocati bianconeri potrebbero scovare qualche pepita. Ma di sentenze da rispettare ci sarebbe anche quella della querela Moggi-Facchetti che, martedì, ha certificato come esisteva anche una lobby interista che intratteneva rapporti «preferenziali» e «amicali» con gli arbitri. Gli stessi che furono duramente condannati dal procuratore federale Palazzi, nella sua relazione fuori tempo massimo con cui prescrisse l’Inter dall’illecito sportivo. In questi giorni caldi di motivazioni, rischia di chiudersi un sentiero per le battaglie della Juventus, ma aprirsi un’autostrada, quella che potrebbe portare alla revoca del titolo 2006 assegnato a tavolino all’Inter.

La Cassazione ci ha spiegato che Moggi era praticamente Satana, ma il Tribunale di Milano ci ha spiegato che i dirigenti dell’Inter all’epoca hanno tenuto comportamenti «non propriamente commendevoli»: Moggi (e la Juventus) sono stati puniti assai duramente, i nerazzurri si sono visti assegnare uno scudetto. Va davvero bene così?

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