Juventus, nostalgico Ronaldo: «Abbiamo vinto noi quegli scudetti»

L'ex attaccante dell'Inter torna ancora sulle sfide con i bianconeri: «Non potevo immaginare che un piccolo gruppo di persone controllasse il calcio»
Juventus, nostalgico Ronaldo: «Abbiamo vinto noi quegli scudetti»© Imago/Image Sport

MILANO - Ronaldo torna a Milano per incontrare Massimo Moratti ed assistere a Inter-Sampdoria. Inevitabile un salto nel passato, per rileggere i suoi cinque anni in nerazzurro alla luce di Calciopoli. "In quel periodo non potevo immaginare che c'era chi aveva il controllo illegale delle partite e dei risultati - ha commentato l'ex attaccante brasiliano, intervistato dalla Rai - Non si poteva immaginare che un piccolo gruppo di persone poteva controllare in maniera così importante il calcio italiano. Poi è stato scoperto e in una maniera o in un'altra mi ha dato soddisfazione, è come se avessimo vinto quegli scudetti".

RONALDO SU TOTTI - «Ho vissuto anch'io la situazione di Totti». Così Ronaldo dopo lo sfogo di ieri sera in tv del capitano romanista. Intervistato da Fabio Fazio per 'Che tempo che fa', in onda stasera, il Fenomeno sottolinea che «solo Totti può decidere cosa fare». E poi aggiunge che «è stato bellissimo incontrare massimo Moratti. Mi ha fatto piacere rivederlo visto che non c'eravamo lasciati nel migliore dei modi. Nel 2002 fui io a chiedere al Presidente di scegliere tra me e Cuper (allora tecnico dell'Inter, ndr) e lui scelse Cuper». Considerato tra i migliori giocatori della storia del calcio, due volte Pallone d'Oro, tre volte FIFA World Player, due volte Campione del Mondo con la Nazionale del Brasile, vincitore di numerosi trofei con le squadre di club in cui ha militato, tra cui Inter e Real Madrid, Ronaldo è stato definito anche dai colleghi, come Lionel Messi e Zlatan Ibrahimovic, "il migliore di tutti".

UMILE - Ma lui minimizza: «La mia ambizione non è mai stata quella di essere il migliore, ho solo cercato di migliorare ogni giorno, fin da piccolo. Il talento non è innato ma serve un grande lavoro». Ronaldo ripercorre la sua carriera, finita nel 2011, a soli 34 anni, dopo tanti infortuni: «avevo male dappertutto, tranne alle ginocchia, perché lì sotto ormai non poteva più succedere niente». Oggi Ronaldo gioca più spesso a tennis che a calcio, «ma ogni tanto vado su internet a rivedere le mie giocate del passato». Evita, invece, di andare in spiaggia in Brasile perché, spiega scherzando, «appena metto il costume mi fotografano con la pancia».

MORATTI PERDONA IL FENOMENO - "Ho perdonato Ronaldo per il gol che ha segnato all'Inter nel derby. Gli ho detto che era una rete troppo bella perchè la facesse contro di noi" La rete che Ronaldo segnò nel derby Inter-Milan del 10 marzo 2007 finita 2-1. Lo dice Massimo Moratti, al termine del pranzo con José Mourinho che insieme a Ronaldo sarà questa sera a San Siro per Inter-Sampdoria. "Ho incontrato Ronaldo che è stato di una simpatia incredibile. Lui e Mourinho - aggiunge - sono persone di grande sostanza e questo spiega perchè siano di altro livello".

MORATTI SU MOU E L'INTER - "Con Mourinho è stato un incontro tra amici, fatto di ricordi. Abbiamo rivissuto il 2010 e altri ricordi del passato. Quest'idea è nata un pò di tempo fa. Un anno fa pensavamo di fare un incontro tra quelli che avevano vinto la Champions League. Poi ci siamo organizzati per questo sabato. Tra noi è stata una cosa molto piacevole. Un'Inter competitiva come quella di Mourinho? Dovete chiederlo ai nuovi responsabili - ha aggiunto Moratti che ieri ha pranzato con Ronaldo, altro grande ex - È stato di una grande simpatia, così come Mourinho. Sono due persone di grande sostanza, capisci proprio perché sono di un altro livello. Tutti e due sono tornati con uno spirito simpatico, parlando nella stessa maniera di quando erano qua. Mourinho ha detto che all'Inter è arrivato professionista e se ne è andato interista? Bella come cosa. È stato molto gentile e lo ringrazio. È un pò lo spirito dell'Inter però, chi ci vive dentro può aver girato tutte le squadre del mondo, ma poi i problemi dell'Inter lo obbligano a sentirsi più interista". Sul futuro del tecnico portoghese, Moratti non si sbilancia: "Non so se andrà al Manchester United, non sono sicuro, non vuole dirlo a nessuno". "Io sono tifoso dell'Inter, non sono un cinico ex professionista. Non lo sono mai stato. Mi è capitato di fare il presidente ma sono un tifoso". Massimo Moratti parla a cuore aperto: "Fa male vedere alcuni risultati ma ogni domenica si spera che sia quella giusta per ripartire, come capita a tutti, allenatori, giocatori e presidenti. Non perdi mai la fiducia, nemmeno di fare cose impossibili. Inter-Samp? Mi aspetto che siano concentrati fino all'ultimo minuto. Juve? C'è prima la Samp".

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