Europa League Lazio, Reja: «Contro Ludogorets serve partita eccezionale»

Il tecnico dei biancocelesti: «Conosciamo il valore della loro squadra, per ribaltare il risultato serve una prestazione super». Intanto infiamma la polemica politica dopo le parole di Storace su Lotito
ROMA - Operazione riscatto. La Lazio è volata a Sofia per ribaltare il ko rimediato con il Ludogorets, nell'andata dei sedicesimi di Europa League. Ma un successo contro i bulgari potrebbe disinnescare anche un ambiente in fibrillazione per i rapporti ormai logori tra il presidente Lotito e la tifoseria che, contro l'Atalanta, lascerà deserta la curva Nord. "Conosciamo il valore della loro squadra, per ribaltare il risultato serve una prestazione eccezionale, la Lazio migliore", spiega Reja alla vigilia del match. A Roma Lotito è al centro di una polemica, anche politica, tra chi ha appoggiato la contestazione dei tifosi inscenata domenica (D'Alessandro di Fi) e chi ha invece difeso il presidente (Cesa, Udc, che ha definito "aggressivi e intollerabili" i toni usati). Ma nonostante l'ambiente, non dite a Reja che forse è meglio giocare lontano dall'Olimpico. "Non scherziamo, so l'importanza che hanno i tifosi per la squadra - rileva il tecnico goriziano - sarebbe meglio giocare tra le mura amiche con loro vicini". Pensando alla partita, invece: "Cercheremo di sbloccare il risultato già nel primo tempo - prosegue -. Sarebbe fondamentale portare avanti questa avventura, sperando che Stoyanov non sia in grande forma come sette giorni fa".

SPAZIO A KEITA - Toccherà al giovane Keita ribaltare lo 0-1 dell'andata: "Domani giochiamo per vincere - assicura l'attaccante - e se posso segnare ed aiutare la squadra è ancora meglio". Il futuro della Lazio è suo. C'è invece chi auspica che non sia più quello di Lotito. "Liquida la protesta di oltre quarantamila tifosi come 'dissenso organizzato contro la mia persona' e come una 'manovra illecita organizzata ai danni della Lazio' - dice il deputato di Fi, Luca D'Alessandro -. Poiché anche il sottoscritto ha partecipato in modo convinto alla iniziativa pacifica per dissentire profondamente e con nettezza dal modo con cui Lotito gestisce la società sfido il presidente della Lazio a dimostrare che la mia sacrosanta, ancorché legittima, posizione non sia autonoma ma frutto di chissà quali complotti". "È grave e offensivo che Lotito, invece di prendere atto di un dissenso ormai dilagante nei suoi confronti e di conseguenza cambiare rotta per rilanciare il nome di questa gloriosa società, denigri decine di migliaia di persone", aggiunge.

POLEMICA POLITICA - A difendere il patron che ieri l'ex governatore del Lazio, Francesco Storace, aveva invitato ad "andar via in cinque minuti", ci pensano il segretario Udc, Lorenzo Cesa e l'ex vice presidente del consiglio comunale di Roma, Fabio Sabbatani Schiuma. "I toni aggressivi usati dall'onorevole D'Alessandro nei confronti del presidente Lotito sono intollerabili - dice Cesa -. Con una tensione evidente attorno alla proprietà della Lazio, l'unica cosa che non serve è una politica che alimenta lo scontro col solo obiettivo di ingraziarsi, con dichiarazioni dal chiaro sapore elettorale". "Credo la politica debba stare fuori da queste questioni calcistiche - gli fa eco Sabbatani Schiuma -. Storace è un romanista che nel 2003 fece battuta di pessimo gusto come 'meglio f. che laziali, farebbe più bella figura a stare zitto ed evitare un basso sciacallaggio politico".

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