Serie A Lazio, Luis Alberto: «Volevo smettere, ora sto sognando»

Il fantasista dal ritiro della Nazionale spagnola: «Ero molto negativo e dicevo che volevo lasciare il calcio. Nella Lazio ho trovato tutto»
Serie A Lazio, Luis Alberto: «Volevo smettere, ora sto sognando»© ANSA

MADRID - La Lazio è partita come meglio non poteva in questa stagione. Dopo aver vinto la Supercoppa Italiana contro la Juventus, la squadra di Inzaghi è stata protagonista del miglior inizio nella storia del club e tra i tanti giocatori ha brillato la stella di Luis Alberto. Lo spagnolo è stato chiamato nella Nazionale di Julen Lopetegui che lo testerà contro Costa Rica e Russia. Il fantasista ha concesso un’ampia intervista a Marca: “La convocazione in Nazionale è la cosa migliore che, finora, mi è capitata da quando sono calciatore. Ero a casa con mia moglie e ci siamo messi ad ascoltare la lettura della lista dei convocati. Abbiamo sentito prima il nome di Alberto Moreno, che per me è come un fratello, e tre o quattro nomi dopo è spuntato il mio. L’euforia è stata massima, ci sono caduti i telefoni e ci siamo abbracciati".

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IL DERBY - Lo staff tecnico della Selección ritiene Luis Alberto il migliore spagnolo in Serie A. “Probabilmente solo l’anno scorso ero il peggiore - spiega il giocatore - Per fortuna le cose sono cambiate tantissimo nel frattempo, grazie a mia moglie e al mio mental coach Juan Campillo. Quest’ultimo mi ha insegnato a pensare come un vincente. Ero molto negativo e dicevo che volevo lasciare il calcio, ora mi sento più maturo e mi piace parlare con i ragazzi della Lazio che giocano meno. Invito loro a guardare me o Milinkovic Savic, che prima non giocavamo tanto e ora siamo titolari fissi. Non bisogna arrendersi mai”. Sulla città di Roma: “Fin dal giorno del mio arrivo tutti mi hanno iniziato a parlare dell’importanza del derby. Il campionato conta, ma il derby è tutto, mi ripetevano". In chiusura, una domanda da un milione di dollari: meglio un gol o un assist? “Devo ammettere che preferisco dare l’ultimo passaggio che segnare. Con Ciro Immobile, ad esempio, ho un ottimo rapporto e gli ripeto sempre: se te la passo io, segna!”.

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